La scena si ripete almeno cinque o sei volte al giorno, una quarantina a settimana, come riferisce uno degli ultimi commercianti della zona. A ogni ora: mattino, pomeriggio o sera, non fa differenza.
Il teatro è l’incrocio tra via dei Reggio e via Pacoret, a Multedo. In fondo, per intenderci, allo svincolo autostradale. Ci sarebbe direzione obbligatoria a destra, una volta giunti giù dalla discesa. Ci sarebbe, appunto.
Ma il condizionale non è mai stato così necessario. Perché parecchi mezzi pesanti, una volta all’incrocio, svoltano bellamente a sinistra, andando contromano per parecchi metri. Chi se ne accorge, innesta la retromarcia per compiere una manovra complessa, oltre che rischiosa. Chi non se ne accorge, o ancor peggio fa finta di nulla, prosegue in direzione Sestri, percorrendo oltre duecento metri in senso contrario. Per la serie, ormai chi se ne frega.
E’ un problema che esiste da sempre. Ma che ora, al pari delle strisce pedonali pericolosissime in cima alla strada, è diventato ancor più grande. E’ una proporzione diretta: più aumentano i veicoli in uscita (e dopo il crollo del Ponte Morandi sono aumentati parecchio), più sale il rischio di incidenti, più ci sono manovre scomposte e vietate dal codice della strada, più è forte il senso d’insicurezza di chi in questo quartiere vive, di chi deve attraversare la strada, di chi si trova inerme dopo aver fatto mille segnalazioni e non aver mai visto una soluzione concreta.
Della pericolosità delle strisce pedonali si è parlato ampiamente, così come del fatto che le contromisure, per il momento, stanno ancora a zero, dopo anni e anni di attese e discorsi, ben precedenti alla tragedia del 14 agosto.
Quanto all’incrocio di via Pacoret, l’elevato numero di infrazioni dovrebbe spingere qualsiasi normodotato a studiare e mettere a punto provvedimenti migliorativi. Ma non qui. Non ancora.
I residenti di Multedo seguitano a contare i camion che vanno contromano. Filmano e segnalano. Segnalano e filmano.
E’ la vera emergenza del quartiere, come ha potuto constatare, nei giorni scorsi, il Comitato di Multedo, che ha organizzato un’assemblea pubblica con i cittadini presso i giardini John Lennon. “Il discorso principale - confermano dal comitato - è stato proprio la pericolosità di via dei Reggio, sia nel tratto interessato dall’attraversamento, sia all’incrocio con via Pacoret, dove anche qui ci sono delle strisce. Abbiamo chiesto che il cartello di obbligo di svolta a destra venga messo più grosso e sia visibile anche di notte attraverso apposita illuminazione”.
Un rimedio che non dovrebbe costare milioni, né mesi di tempo. Fatto sta che la situazione è ancora uguale. E irrisolta.
Durante un sopralluogo a Multedo la scorsa settimana, gli assessori alla Mobilità Stefano Balleari e alla sicurezza Stefano Garassino, accompagnati dal presidente del Municipio VII Ponente Claudio Chiarotti, l’hanno potuta constatare di persona. Hanno promesso massimo impegno.
“Il problema - proseguono dal Comitato di Multedo - è sempre legato al casello ‘provvisorio’. Dopo la tragedia costata la vita a un pensionato della zona, Salvatore Ferraro, travolto e ucciso da un camion che scendeva dall’autostrada, si era ricominciato a parlare di limitare il casello ai mezzi pesanti. Ora, non solo questo non è mai successo, ma i mezzi sono addirittura decuplicati, per via del crollo del Morandi”.
Allora i correttivi sarebbero dovuti arrivare dieci volte più velocemente. E invece nulla. A dirla tutta, poi, non è solo il casello a essere ‘provvisorio’. Anche la viabilità urbana non se la passa tanto meglio. Appena giunti in fondo a via dei Reggio, i mezzi pesanti che svoltano a destra si ritrovano a dover passare sotto al ponte della ferrovia. Ma l’unica corsia che consente il transito è quella centrale, in quanto la struttura, fatta ad arco, preclude i passaggi ai lati. Così la convivenza tra tir che passano a pelo e mezzi diretti a Pegli è diventata praticamente impossibile. Si rischia l’incidente a ogni minuto.
“Servirebbe un maggiore presidio”, dicono i residenti. Certo, ci arriva anche un bambino. Non solo via Manara, via Hermada e via Albareto sono in situazione di pericolosità. Anche questo snodo dovrebbe avere un controllo di polizia locale giorno e notte. E’ questa la richiesta più impellente da parte dei cittadini di Multedo: “Vogliamo i vigili in strada, prima che succeda qualche incidente grave”.
Proprio ieri il sindaco Marco Bucci è stato nominato commissario per la ricostruzione. Il primo cittadino conosce bene questo problema. L’invito è che prenda provvedimenti in prima persona.
Nel frattempo, sembra sgonfiarsi l’ipotesi di trasferire a Multedo una parte dell’isola ecologica di Amiu andata distrutta a seguito del crollo del viadotto sul Polcevera. Lunedì scorso, durante la Commissione V svoltasi a Palazzo Tursi, si è appreso che la pressa presente all’isola ecologica di Campi è stata smontata e verrà rimontata poco distante dal luogo su cui era installata precedentemente, mentre nelle aree Eni di Multedo, al massimo, potrebbero essere depositati piccoli mezzi Amiu da utilizzare nel quartiere.
In questa sede, il consigliere comunale del Partito Democratico Stefano Bernini ha fatto presente che a Cornigliano sono disponibili aree ex Ilva che potrebbero essere utilizzate da Amiu in caso di necessità; mentre la capogruppo della Lega a Tursi Lorella Fontana ha dichiarato che non ritiene Multedo luogo idoneo all’inserimento di ulteriori servitù, poiché ne gravano già molte sul quartiere.