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Politica | 28 settembre 2018, 07:30

Savona, approvata la mozione per i danni alla targa della Madonna degli Angeli: non manca la polemica politica

I consiglieri del gruppo misto Martino e Saccone con idee convergenti sulla mozione e visto il ritiro dell'emendamento abbandona l'aula e decidono di non votarla. Il pubblico della sala consiliare applaude l'approvazione. Sindaco Caprioglio: "La resistenza è un patrimonio storico, valoriale, il centro destra ha fatto molto per sistemare i patrimoni antifascisti"

Savona, approvata la mozione per i danni alla targa della Madonna degli Angeli: non manca la polemica politica

Una mozione contro l'atto vandalico dello scorso 13 settembre nei confronti della lapide a ricordo della strage fascista del 27 dicembre 1943 alla Madonna degli Angeli, in cui persero la vita sette rappresentanti del movimento antifascista.

Questo il tema della richiesta presentata dal consigliere comunale di Rete a Sinistra Marco Ravera e illustrata nel consiglio comunale di Savona di ieri, che impegna il sindaco e la Giunta ad attivarsi per l'immediato ripristino della lapide distrutta.

Una sala del consiglio in cui ha presenziato un folto pubblico che ha applaudito la mozione dopo aver assistito alla libreria Ubik al documentario "Schegge di democrazia. La distruzione della lapide di Madonna degli Angeli" di Mimmo Lombezzi e Mario Molinari, un evento in collaborazione con ANPI, ISREC e ANED, a cui hanno preso parte inoltre anche Balduino Astengo e Giuseppe Milazzo per ricordare proprio la vandalizzazione di metà settembre.

Ma non è mancata la polemica politica in quanto dopo la lettura del consigliere Ravera il sindaco Caprioglio ha deciso per il ritiro dell'emendamento presentato dalla maggioranza e come primo firmatario il consigliere del gruppo misto Emiliano Martino.

"La vera resistenza non ha colore" ha dichiarato Martino, confermando la tesi dell'emendamento che condannava qualsiasi atto vandalico nei confronti di monumenti e simboli di valore storico culturale non concentrandosi solo sulla distruzione della lapide.

"Sono passati 70 anni, vogliamo andare avanti? La guerra ha fatto male a tutti" ha continuato la consigliere del gruppo misto Simona Saccone Tinelli tra il rumoreggiare del pubblico.

Dopo l'intervento della consigliere del PD Elisa Di Padova la quale ha confermato la mozione di Marco Ravera, attaccando il sindaco, proprio la prima cittadina ha preso la parola: "E' stato ritirato l'emendamento ma non perché snaturava questa mozione che era specifica per questo atto vandalico alla memoria della resistenza e dei partigiani. Ho condannato pubblicamente questo atto, la mozione deve essere votata precisa come detto dal consigliere Ravera. La consigliere Di Padova in altre occasioni ha detto che ho avuto atteggiamenti non inequivocabili? E' facile arringare le folle, strappare un applauso al pubblico, in separata sede mi deve spiegare questi atteggiamenti, sono entrata in aula in punta di piedi due anni e mezzo fa, la resistenza è un patrimonio storico, valoriale, di tutti noi, sono andata al mio primo 24 aprile, con ansia e paura, se siamo qui lo dobbiamo ai nostri partigiani, all'interno delle nostre famiglie ci sono persone che si sono sacrificate per la nostra libertà. Mi hanno dato della fascista quando molte cose che sono state sistemate e inaugurate sono state fatte proprio dal centrodestra".

Le conclusioni finali sono arrivate dal capogruppo di Rete a Sinistra Ravera e dal capogruppo del Misto Martino che ha abbandonato l'aula insieme alla consigliere Saccone. Infine il voto: 27 votanti, 26 favorevoli e uno astenuto (la consigliere Ciccarelli), la mozione è passata tra l'applauso generale del pubblico.

Luciano Parodi

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