“Negli anni la Festa del Tartufo ha conosciuto un successo sempre crescente – spiega il sindaco Pietro Pizzorno – e ci auguriamo che anche quest’anno a Millesimo e nella Valbormida possano arrivare tanti turisti e amanti della cultura e della buona cucina desiderosi di venire a trovarci non solo per conoscere il tartufo, ma anche per visitare un luogo ricco di cultura e storia come è la nostra cittadina”. “Il tartufo per Millesimo rappresenta leggenda e cultura, oltre che economia e turismo”, aggiunge l’assessore al turismo Andrea Manconi.
Il tartufo è strettamente legato al territorio che lo ospita, che deve mantenere un preciso ecosistema; con l’attivazione di una pulizia annuale delle principali tartufaie di bianco pregiato da rovi e infestanti, con messa a dimora di giovani piante tartufigene a rimpiazzo di alberi abbattuti o morti e addirittura con la creazione di una apposita carta di identità del tartufo della Valle Bormida, che ne certifica specie e provenienza, Millesimo investe sul pregiato fungo e di conseguenza sul territorio, in una sinergia che diventa volano per le attività commerciali, artigianali, turistiche della zona.
Un mondo affascinante, raccontato da poeti e scrittori e interpretato da vignettisti e umoristi. A parlare del tartufo, quest’anno un ospite d’eccezione, l’eclettico Bruno Gambarotta, scrittore dai noti interessi enogastronomici. Sarà lui il padrino della ventiseiesima Festa del Tartufo di Millesimo, MilleTartufi 2018. L’enogastronomo e giornalista Claudio Porchia, presidente dei Ristoranti della Tavolozza, più volte graditissimo ospite di Millesimo, sarà sul palco con Gambarotta, in un’intervista o meglio, in un colloquio tra amici, entrambi scrittori e sapienti gastronomi.
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