- 20 settembre 2018, 15:45

Rifiuti: la S.Erasmo Zinkal accusata di smaltimento illecito di rifiuti tossici

Per cinque anni, dal 2013 al 2018, l'azienda genovese S. Erasmo Zinkal avrebbe illecitamente gestito rifiuti tossici con l'aiuto della dirigente della Città Metropolitana Paola Fontanella, che avrebbe agevolato la società

Per cinque anni, dal 2013 al 2018, l'azienda genovese S. Erasmo Zinkal avrebbe illecitamente gestito rifiuti tossici. 

I Carabinieri del Noe, coordinati dal pm Michele Stagno, hanno notificato l'avviso a sei persone: cinque della società e alla dirigente della Città metropolitana Paola Fontanella,  che avrebbe agevolato la società, consentendo con autorizzazione integrata ambientale la gestione dei prodotti illecitamente classificati. Inoltre, pur sapendo della presenza delle diossine non avrebbe preso provvedimenti.

Questo è emerso dopo un controllo effettuato da Arpal, che aveva scoperto che le ceneri, derivanti dal doppio sistema di abbattimento dei fumi in uscita dai forni fusori, erano state classificate come rifiuti non pericolosi e, da giugno 2017, gestite come sottoprodotti. Le analisi sulle ceneri hanno rilevato elevati valori di diossine non dichiarate.

In questo modo, si sarebbero evitati i costi di smaltimento e ne sarebbero derivati ingiusti profitti dalla vendita di tali materiali in Germania, Polonia, Belgio, Austria, Paesi Bassi, Turchia, Stati Uniti, Giappone.

Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, traffico illecito di rifiuti pericolosi. La società è indagata per responsabilità amministrativa dell'ente. Sequestrati circa 3 milioni di euro, possibile provento degli illeciti.

rg