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| 17 settembre 2018, 12:00

Scontro in tribunale tra Laura Boldrini e sindaco ligure: "E Salvini cosa ne pensa di chi mi augurò lo stupro?"

Laura Boldrini a Savona: al via la prima udienza del processo per diffamazione sul caso del post pubblicato su Facebook dal sindaco di Pontinvrea, piccolo paesino ligure, e riferito all’ex presidente della Camera

Scontro in tribunale tra Laura Boldrini e sindaco ligure: "E Salvini cosa ne pensa di chi mi augurò lo stupro?"

“Aspra critica politica”. In questo modo Marco Mori, l’avvocato difensore del sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli, si è pronunciato questa mattina nell’aula del Tribunale di Savona, dove si è tenuta la prima udienza del processo per diffamazione da parte del primo cittadino di Pontinvrea ai danni dell’ex presidente della Camera e onorevole Laura Boldrini, presente in aula.

“Boldrini aveva definito i M5S aspri stupratori”: queste inoltre le parole della difesa, verso le quali è stata immediata la risposta del pubblico ministero che ha definito le frasi di Camiciottoli dell’estate 2017 "un chiaro riferimento diretto a una donna e allo stupro di una donna". Per il pm "si è trattato di un episodio ben preciso, una provocazione per un video dal titolo 'Cosa fareste in auto con la Boldrini?' dove si sono letti insulti pesantissimi a un presidente della Camera, una donna prima di tutto che ha ricevuto questo insulto, questo 'augurio'".

Si sono costituite inoltre parte civili anche l’Udi (Unione Donne Italiane), l’Associazione Donne contro la Violenza, l’Associazione Differenza Donna, l’Associazione “Se non allora quando”, l’Associazione Nazionale Donne in Rete, e il Centro Antiviolenza Onlus.

La vicenda ha avuto inizio nell'estate 2017, quando Laura Boldrini era presidente della Camera: più di una volta presa di mira da numerosi "haters" sul web a causa delle sue posizioni antirazziste, l'onorevole ha spesso ricevuto attacchi anche con evidenti allusioni a sfondo sessuale. Dopo una serie di strali personali, Laura Boldrini ha deciso di sporgere denuncia nei confronti di tutti coloro che l'avevano diffamata sul web, coniando peraltro l'hashtag #adessobasta.

L'ex presidente della Camera è stata tirata in ballo, attraverso un post su Facebook, anche dal sindaco Matteo Camiciottoli, amministratore di un paesino di meno di mille abitanti in Val Bormida, sul territorio savonese. Primo cittadino spesso polemico e combattivo su vari fronti, salito in svariati casi alla ribalta delle cronache nazionali. Questa volta l'argomento era alquanto delicato: la vicenda dello stupro di Rimini (avvenuto in quel periodo) che aveva visto l'arresto di quattro persone di origine africana: "Potremmo dare gli arresti domiciliari degli stupratori di Rimini a casa della Boldrini, magari gli mettono il sorriso… Che ne pensate?". Questa la frase che ha sollevato il polverone.

Nel tempo il primo cittadino di Pontinvrea si è detto pentito di quella che egli stesso ha definito una "uscita infelice". Ricordiamo, inoltre, che questo episodio è stato oggetto di discussione con il giornalista Enrico Mentana, che aveva replicato a quel "Che ne pensate?" di Camiciottoli con epiteti piuttosto forti.

"Oggi sono a Savona per il processo nei confronti di Matteo Camiciottoli, il sindaco della Lega che circa un anno fa mi aveva augurato di essere stuprata per farmi 'tornare il sorriso'", afferma Laura Boldrini. "Non è facile per una donna sentirsi dire certe cose e non è stato facile per mia figlia sapere che qualcuno vorrebbe che sua madre venisse violentata - prosegue l'esponente politico oggi nelle fila di Liberi e Uguali - Qualche giorno fa Matteo Salvini mi ha chiesto pubblicamente di condannare le minacce di morte che aveva ricevuto a Milano durante una manifestazione di piazza. E io l'ho fatto perché sono convinta che il dibattito politico non possa essere dominato dall'odio e dalla violenza. Adesso sono io che chiedo a Salvini di prendere pubblicamente posizione sulle dichiarazioni del sindaco del partito di cui lui è segretario".

"Cosa pensa delle affermazioni di Camiciottoli che investono non solo la mia dimensione privata ma la condizione di tutte le persone, in particolare le donne, che subiscono insulti, minacce e volgarità di ogni genere?", conclude Laura Boldrini.

RG

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