Erano ragazzi che si sentivano come supereroi, ma il cui nemico era la Municipale, che lottavano (invano) contro Daitarn3 e suonavano la Ska, facendo centinaia di migliaia di visualizzazioni su YouTube con i loro videoclip autoprodotti - in cui, giovanissimi, recitavano anche Luca e Paolo – senza contare tv e concerti. Oggi, a vent’anni dall’esordio punk, la storica e inimitabile band genovese dei Meganoidi, dopo l’uscita, lo scorso febbraio, del nuovo album, Delirio Experience, conclude il tour, iniziato e finito a Genova.
E fa i conti con la maturità, e con l’essere genitori, proponendo una riflessione più profonda sull’esistenza e sull’io. Infatti, dopo un silenzio di sei anni dall’ultimo disco, Welcome in disagio, stanno riscuotendo un grandissimo successo i singoli Gocce e Accade di là (che vede di nuovo, tra i protagonisti, come in Zeta Reticoli, l'attore Alessandro Bianchi). In particolare Gocce, girato tra Corso Italia Via XX Settembre, parla dell’essere padri e del chiedersi “Chissà se le nuvole mi ridaranno le lacrime di gioia che mi accarezzarono quando ti ho visto”. Perché, in fondo, è nella maturità che “per la prima volta ho visto davvero quello che ero, sono e sarò”.
Li abbiamo incontrati sul palco dell’ultimo concerto, un evento speciale che si è svolto ieri sera ai Giardini Luzzati, gratuito per gli sfollati della “zona rossa” del ponte Morandi, e fatto per l’associazione no profit InFioreScienza, che si occupa della cannabis terapeutica per i malati (l’incasso è infatti devoluto all’associazione).
E chissà come saranno “Fra 20 anni fa”. Intanto hanno mantenuto la stessa genuinità e modestia di quando erano ragazzi, e dicono che fare musica è fare come qualsiasi lavoro che piace, come "avere un negozio di frutta di verdura". Mantenendo, naturalmente, l'indipendenza che li ha sempre contraddistinti, con fatica, ma orgoglio. Perché "Noi arriviamo sempre, a modo nostro".