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| 13 settembre 2018, 16:18

Osservatorio Ambientale Terzo Valico, gli effetti del crollo del Ponte Morandi sui cantieri liguri

Criticità nei collegamenti tra cantieri e siti di deposito a seguito del crollo del Ponte Morandi a Genova

Osservatorio Ambientale Terzo Valico, gli effetti del crollo del Ponte Morandi sui cantieri liguri

Il crollo del Ponte Morandi ha avuto forti ripercussioni sulla viabilità locale e quindi anche sulla circolazione dei mezzi che dai cantieri di Fegino e Polcevera devono raggiungere i siti di deposito delle terre da scavo posti a Ponente (Cava Pian di Carlo, Rilevato Ferrania e Cave Vecchie Fornaci). Le possibili viabilità alternative, oltre a comportare un aumento delle percorrenze, sono al momento oggetto di alcune limitazioni della circolazione per i mezzi pesanti, per garantire fluidità al traffico cittadino.

Di conseguenza, dopo la pausa estiva Cociv ha riavviato le attività nei cantieri di Fegino e Polcevera solo in forma ridotta e si è nel frattempo adoperato sia per riprendere dal 6 settembre il conferimento dei materiali ai siti di Ponente attraverso le viabilità alternative, sia per riattivare il più accessibile sito di Cava Acquafredda, che ha una disponibilità residua di circa 15mila metri cubi. Eventuali correttivi negli itinerari potranno essere apportati dopo aver verificato l’effettiva capienza dei tratti stradali interessati.

Il rappresentante di RFI Mariano Cocchetti ha colto l’occasione per ringraziare tutti gli enti interessati per l’eccellente lavoro svolto per consentire a RFI di riaprire anticipatamente – in considerazione dell’emergenza viabilistica – la linea Milano-Genova nel tratto di Bivio Fegino, dove nel mese di agosto erano in corso lavori preparatori alla realizzazione del Terzo Valico. 

Piano del traffico e monitoraggio dei flussi

Secondo quanto previsto dalla Delibera regionale di approvazione del Piano Cave (D.G.R. Piemonte n. 1-5386 del 18/07/2017), l’Osservatorio Ambientale è tenuto a monitorare il Piano del traffico, al fine di verificare che i flussi effettivi di traffico di cantiere nelle strade piemontesi interessate siano inferiori a quelli previsti e di consentire una risoluzione rapida delle eventuali criticità che dovessero manifestarsi.

Il monitoraggio si basa sui dati trasmessi periodicamente da Cociv, che durante la seduta ha presentato la relazione sui flussi di traffico in Piemonte generati dai mezzi di cantiere – sia per i conferimenti di terre ai siti di deposito, sia per gli approvvigionamenti di materiali – da maggio ad agosto 2018. I flussi vengono rendicontati incrociando i dati dei GPS installati sui veicoli con i documenti di transito dei trasportatori. Dai dati non sono emerse criticità, con volumi sempre al di sotto della soglia massima prevista dal Piano del traffico.

Nel corso dell’incontro si è anche discusso di eventuali misure per intervenire in modo tempestivo nel caso si dovessero manifestare improvvise difficoltà, con riferimento ad alcuni tratti stradali particolarmente sensibili, come la SP140 tra Arquata Scrivia e il casello dell’A7 di Vignole Borbera e la ex SS10 tra le rotonde di Spinetta Marengo e della Stortigliona.

 Confronto fra le metodologie Arpal e quelle dei laboratori di analisi

Su richiesta dell’Osservatorio Ambientale, Arpal ha effettuato un confronto volto all’intercalibrazione delle metodologie di analisi (ossia la verifica per rendere omogenee le specifiche modalità operative e le performance) utilizzate dai cinque laboratori che su incarico di Cociv, sul fronte ligure, hanno il compito di effettuare le analisi sulle varie componenti ambientali oggetto di monitoraggio. Al termine della valutazione ha rilasciato parere positivo, condizionato all’adeguamento ad alcune prescrizioni e si è ora nella fase conclusiva dell’iter. Arpa Piemonte realizzerà una valutazione analoga per i cantieri piemontesi.

RG

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