- 04 settembre 2018, 12:19

Vecchia stazione, quel ‘buco nero’ nel cuore di Pra’

L’edificio, ormai ridotto a un rudere, attende da tempo la riqualificazione. I commercianti della zona penalizzati dal mancato passaggio di auto e pedoni. Bruzzone (A Sinistra): “Occorre una soluzione al problema”

Una volta era il centro vitale della delegazione. Centinaia di praesi vi transitavano ogni giorno. Dentro e fuori, a prendere i treni da e per Genova. Che mai da queste parti, un po’ come per tutto il Ponente, si è detto ‘andare in centro’, quasi che Genova fosse un’altra città, un altro luogo, un altro spazio.

Oggi la vecchia stazione di Pra’, a seguito dei lavori del Por, non ricopre più la sua funzione. Lo sanno tutti: per raggiungere la ferrovia bisogna andare più a sud. E quell’edificio che ha accompagnato la vita di tante generazioni giace come un rudere abbandonato. Calcinacci per terra, le facciate scrostate, il piano superiore completamente sventrato e divenuto ricovero per piccioni, ratti e altre specie. Non è un bel vedere, e neppure una bella situazione dal punto di vista dell’igiene.

Ma, oltre a questo, quella palazzina ieri così utile è oggi d’impiccio - con quel degrado - per le attività commerciali retrostanti. Un tempo l’Aurelia passava davanti alle vetrine di questi negozi. Adesso che è tutto spostato verso il mare, la strada, pur raddoppiata, passa a sud della vecchia stazione, sicché gli esercizi sono penalizzati.

Nell’ambito del Por, sono stati rifatti i marciapiedi davanti, ma la vecchia stazione è rimasta esclusa dai cantieri in quanto quella porzione apparteneva a un differente lotto. “La ditta che si era aggiudicata l’appalto - ricorda Filippo Bruzzone, consigliere municipale di A Sinistra - è fallita e la subentrante non è ancora in attività. Per questo i lavori sono fermi, mentre tutt’intorno sono stati completati. Purtroppo è una situazione che si prolunga da anni”.

Ai commercianti ‘oscurati’ - un negozio di scarpe, uno di casalinghi, uno di articoli per bambini, una trattoria, un bar, una jeanseria e un punto con le macchinette h24 - poco importa avere un marciapiede nuovo se poi non c’è il passaggio dei veicoli. La speranza è una vecchia stazione riqualificata, in modo da avere nuovamente passaggio di persone.

“Mi sono interessato personalmente della questione, insieme al Civ della zona - prosegue Bruzzone - Ai tempi della giunta Doria, fu raggiunto un accordo di massima per consentir a questi negozianti almeno di poter esporre parte della propria merce al di fuori del proprio negozio senza pagare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Poi, nell’estate del 2017, l’intesa è scaduta e sarebbe stata da rinnovare. Ma con il cambio di giunta tutto si è fermato. Alcuni commercianti continuano a mettere fuori la merce, ma lo fanno a proprio rischio”.

Va detto che, sinora, non ci sono state sanzioni. Le visite dell’assessore comunale alle Attività Produttive, Paola Bordilli, invece ci sono state. Ma per adesso non si è concluso nulla di concreto. La situazione è rimasta da sanare. “Ora si va verso l’inverno, ma io spero - osserva Bruzzone - che quanto prima questi commercianti vengano ‘liberati’, dando compimento al progetto di riqualificazione di Pra’, che naturalmente si meritano anche loro”.

Intanto, la vecchia stazione giace sempre lì, come un vecchio mausoleo. Un luogo non più vivo. L’ultimo aggiornamento sulla questione risale alla fine di luglio. Durante un incontro tra sindaco Marco Bucci, assessore ai Lavori Pubblici Paolo Fanghella, Fondazione Primavera e Consiglio di Comunità Praese, è stato affermato dai rappresentanti di Tursi che i lavori per il recupero della parte esterna dell’edificio inizieranno tra settembre e ottobre.

Qualche giorno prima, durante un altro incontro con il presidente del Municipio VII Ponente Claudio Chiarotti, l’architetto Mirco Grassi, Direttore del settore Attuazione nuove opere e Lavori Pubblici del Comune, aveva illustrato il progetto di recupero del plesso. Si ripristineranno tetto, facciata e infissi. Si prevedono sei mesi di lavori per una spesa di circa seicentomila euro. Ancora però il Comune di Genova non ha deciso quale sarà la destinazione d’uso dei locali interni dell’edificio restaurato. Fondazione Primavera sostiene decisamente la proposta che il Consiglio di Comunità Praese ha avanzato presso il Comune e il Municipio, di farne cioè il ‘Palazzo del Basilico’ per dare sempre più spazio, visibilità e lustro al prodotto principe del territorio.

Alberto Bruzzone