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| 02 settembre 2018, 17:00

Ekom chiusa al Cep, si muove la politica

La questione arriva tra i banchi di Tursi. Ariotti (Lega) e Avvenente (Pd) chiedono entrambi un incontro con l’assessore al commercio Paola Bordilli: “Quel supermercato era troppo importante dal punto di vista sociale”

Ekom chiusa al Cep, si muove la politica

Sono già due giorni che la ‘piastra’ è orfana di una delle sue più importanti attività commerciali. Saracinesche chiuse, desolazione, silenzio e abbandono. L’Ekom non c’è più. E, al di là delle insegne, soprattutto non c’è più un supermercato dove poter fare la spesa sotto casa. Una comodità, fino a venerdì scorso, per centinaia di persone che vivono nei caseggiati di via 2 Dicembre, via della Benedicta e strade limitrofe al Cep. Soprattutto per i più anziani.

Il grande magazzino è stato chiuso: troppi furti all’interno, troppi schiamazzi all’esterno. Anche diversi episodi di violenza e, nel corso degli anni, alcune rapine a mano armata. Così la proprietà, che pure aveva intrapreso con coraggio quest’avventura cinque anni fa, mirando più a un intento sociale che al mero risultato economico, è stata costretta a gettare la spugna. Ora, in queste strade, ci s’interroga sul dopo. A cominciare dalle ‘anime’ del quartiere: politici, volontari e operatori sociali che da sempre lavorano per rendere questo luogo migliore. Spesso con risultati concreti.

Raggiunto alla notizia della chiusura (che è stata improvvisa e non annunciata, e che quindi ha sorpreso tutti), uno dei primi a mobilitarsi è stato il consigliere comunale della Lega Fabio Ariotti, che vive proprio da queste parti. “Per quanto riguarda la chiusura del supermercato Ekom al Cep di Pra’ - ha scritto sul suo profilo Facebook - mi sono subito messo in contatto con l'assessore al Commercio del Comune di Genova Paola Bordilli e con il Comitato di Quartiere Ca' Nuova, per un incontro al riguardo. Se la decisione è presa, sarà importante affrontare la situazione per trovare alternative valide. Seguiranno aggiornamenti”.

Ariotti, oltre a esserne uno dei promotori, sta fattivamente organizzando un faccia a faccia con tutte le persone coinvolte. Per capire se ci siano strade alternative alla chiusura. E quali. L’assessore Bordilli è stata informata e anche dalla minoranza è partito un analogo impegno. Mauro Avvenente, oggi consigliere comunale del Partito Democratico, era presidente del Municipio VII Ponente ai tempi dell’inaugurazione dell’Ekom in via 2 Dicembre, nel maggio del 2013. All’epoca dichiarava: “Il Municipio Ponente saluta con grande compiacimento la riapertura del supermercato del quartiere del Cep, che rappresenta non solo un’importante realtà commerciale, ma piuttosto un vero e proprio servizio a beneficio e favore dei residenti del quartiere. In particolare tale servizio è rivolto alla popolazione anziana e ai soggetti con problemi di deambulazione che debbono confrontarsi con le difficoltà degli spostamenti con i mezzi pubblici. Da oggi fare la spesa sarà più facile, sarà più accessibile e fruibile poter beneficiare di un punto vendita vicino casa”.

Oggi, le parole sono molto più amare: “La fatica immane che avevamo fatto per riuscire a convincere il Gruppo Gattiglia ad aprire un supermercato nel quartiere Ca' Nova rischia di essere vanificata a causa di reiterate rapine e furti. Un supermercato in quelle zone collinari, prima ancora di essere un esercizio commerciale, è un servizio reso ai cittadini più deboli, più anziani, magari privi di un’auto che possa consentire loro di spostarsi sulla costa per fare la spesa. Eppure, mai nulla è conquistato per sempre”.

Anche Avvenente, però, da persona estremamente pratica qual è, si è subito messo al lavoro: “In accordo con i cittadini del Comitato di Quartiere Ca' Nova, mi attiverò nuovamente per sollecitare gli assessori competenti a riprendere un cammino che rischia d’interrompersi per sempre. Non vorrei che si ripetesse la triste storia che avevamo a suo tempo vissuto assieme ai residenti del quartiere San Pietro, all'atto della chiusura del supermercato in quella zona. Le tentammo davvero tutte per scongiurare la chiusura e per provare a convincere alcuni operatori commerciali a riaprire. Purtroppo in quel caso non riuscimmo a spuntarla. Per via 2 Dicembre, ho già sentito i responsabili del quartiere e insieme chiederemo un incontro urgente con l’assessore Bordilli, responsabile del commercio”.

Nel frattempo, i cittadini non stanno a guardare. C’è chi si sfoga su Facebook, chi si preoccupa per la sorte dei dipendenti e chi, come sempre, prova a trainare il ‘popolo del Cep’, con lo stesso orgoglio e passione spesi da oltre vent’anni. Carlo Besana è l’ex titolare della farmacia San Giovanni, che si trova proprio sulla ‘piastra’, oltre che l’instancabile motore del Consorzio Sportivo Pianacci, la ‘locomotiva’ sociale del Cep. Era stato lui, cinque anni fa, a favorire l’arrivo dell’Ekom in via 2 Dicembre, al posto della Carrefour che aveva chiuso i battenti per ragioni molto simili: troppe appropriazioni indebite. Oggi Besana non parla. Perché questo non è il tempo delle parole, ma quello di agire.

D’altra parte il Cep, anche questa volta, ha un solo modo per uscire fuori da questa situazione. Il ‘fare comunità’. L’unica ricetta che, isolando delinquenti ed esagitati, alla fine ha sempre funzionato. E’ ancora il momento dell’ottimismo. Questo è quanto deve prevalere.

Alberto Bruzzone

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