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| 30 agosto 2018, 14:29

Degrado al cimitero di Pegli, appello a Tursi e Municipio

L’ex consigliere Stefano Volpara: “Chiediamo una maggiore pulizia degli spazi comuni, ma anche interventi di manutenzione: ringhiere, nuove scale, gradini riparati”

Degrado al cimitero di Pegli, appello a Tursi e Municipio

Che dire: i defunti del cimitero di Pegli riposano proprio in pace. A giudicare dalle condizioni generali del camposanto, infatti, qui da lungo tempo nessuno viene a ‘disturbare’ il sonno eterno con le manutenzioni.

Erbacce, calcinacci, sporcizia, marciapiedi rotti, tombe in completo degrado: la situazione è triste per l’anima, oltre che pessima alla vista. Sono molte le lamentele, da parte dei congiunti delle salme: un problema che ritorna ciclicamente e che, a questo punto, va molto oltre l’ordinario. A raccogliere i tanti malumori è Stefano Volpara, già consigliere nel Municipio VII Ponente e in Provincia per il Partito Democratico, oggi semplice cittadino senza più incarichi pubblici ma sempre con un grande amore verso la sua delegazione.

Volpara ha scritto nei giorni scorsi una lettera al sindaco Marco Bucci e al suo assessore ai Servizi Cimiteriali, Matteo Campora. Terzo destinatario, il presidente del Municipio VII Ponente Claudio Chiarotti.

“Mi sono fatto portavoce - spiega Volpara - di molti cittadini di Pegli che lamentano la mancanza di pulizia e di manutenzione ordinaria del Cimitero di San Martino in via Beato Martino da Pegli 11. Ho anche allegato al messaggio parecchie fotografie, che sono state scattate da diversi frequentatori del camposanto, e in tempi differenti”. Nel testo Volpara, a nome di tanti pegliesi, chiede “una maggiore pulizia degli spazi comuni interni, dove si trovano detriti vari, scarti di potatura lasciati sui vialetti da diversi mesi, fogliame. Ma anche alcuni interventi ordinari di manutenzione che peraltro non prevedono un impegno di spesa straordinaria”.

L’ex consigliere va nel dettaglio: “In particolare si chiede: l'installazione di due ringhiere all'ingresso del Cimitero in quanto necessarie per le persone con problemi di deambulazione; la riparazione dei gradini interni, dei muri e dei viali; la rimozione di detriti vari; la fornitura di nuove scale in quanto, credo, quelle in uso non rispondano agli standard di sicurezza e comunque sono deteriorate dall'uso e dagli agenti atmosferici”. L’appello alle istituzioni è chiaro: “Gli interventi che i cittadini di Pegli chiedono al Comune e al Municipio sono necessari e urgenti, anche per il decoro del sito e il rispetto per i nostri defunti, in quanto persistono situazioni di pericolo per i visitatori, che in maggioranza sono persone anziane”. Quello di Volpara è l’ennesimo appello alle istituzioni, relativo ai cimiteri. A Ponente come a Levante, le manutenzioni sono necessarie e vanno fatte con frequenza. Oltre agli interventi di pulizia. Nei mesi scorsi, analoghi problemi sono stati segnalati per il camposanto di Voltri. Della questione si era interessato il consigliere comunale della Lega Fabio Ariotti.

Sollecitato dalle numerose segnalazioni da parte dei cittadini, il rappresentante del Carroccio aveva presentato un’interrogazione all’assessore all’Ambiente di Tursi, Matteo Campora. “Devo dire - spiegava Ariotti - che l'operato degli ultimi mesi dell'amministrazione comunale è stato senza dubbio produttivo. Ma, nonostante ciò, si ripresentano sempre alcune problematiche, come ad esempio la vegetazione incolta”.

Così era giusto incalzare il Comune su “una situazione che si ripete ormai da moltissimi anni”. In Sala Rossa, l’assessore Campora aveva risposto ad Ariotti che “il cimitero di Voltri è stato oggetto di lavori di ristrutturazione e a breve saranno costruiti 576 nuovi ossari. Inoltre, sono già previste le consuete operazioni di sfalcio”.

In quella occasione, Campora aveva anche dichiarato: “Entro il 10 luglio, secondo le indicazioni ricevute dai tecnici, si dovrebbe completare l'operazione su tutti i cimiteri. Nel frattempo gli uffici stanno cercando di individuare modalità di utilizzo del diserbante nel rispetto delle norme, per impedire l'immediata ricrescita”.

Ma a Pegli, forse, qualcosa non è andato secondo le previsioni.

Alberto Bruzzone

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