- 23 agosto 2018, 22:18

Crollo ponte: incontro tra assessori e comitato "Porro 5"

Scajola: "Assegnazione di quarantacinque nuovi alloggi entro il prossimo 3 settembre. Altri quaranta, provenienti da Cassa Depositi e Prestit, verranno assegnati entro fine mese"

Si lavora per fronteggiare l’emergenza a Genova dopo il disastro causato dal crollo del ponte Morandi, lo scorso 14 agosto. Questo pomeriggio il comitato ‘Porro 5’, uno dei condomini maggiormente colpiti, ha incontrato i rappresentanti della Regione e del Comune, in un’assemblea che si è tenuta a Certosa, a cui hanno preso parte oltre cento persone.

Si parte dall’emergenza, dicevamo. L’Assessore all’Urbanistica Marco Scajola, presente insieme alla collega Ilaria Cavo e all’assessore comunale Pietro Piciocchi, ha annunciato l’assegnazione di quarantacinque nuovi alloggi entro il prossimo 3 settembre. Altri quaranta, provenienti da Cassa Depositi e Prestiti e visionati oggi da Scajola, dal presidente della Regione Giovanni Toti e dal Sindaco Marco Bucci, verranno assegnati entro fine mese. Per lo stesso periodo dovrebbero terminare i lavori di ristrutturazione di altri immobili di proprietà di Arte e del Comune che saranno assegnati a scaglioni tra settembre e novembre.

“La priorità – commenta Scajola a La Voce di Genova – va alle famiglie con disabili, anziani e bambini. Questi ultimi hanno una difficoltà psicologica per quello che è successo, e noi vorremmo che iniziassero la scuola il 17 settembre con un tetto sopra la testa”. Non tutti gli sfollati saranno obbligati ad accettare gli immobili. “C’è anche la possibilità di ricevere un indennizzo, per adesso di un anno, ma si lavora per una proroga, di un massimo di 900 euro, per il pagamento dell’affitto di una casa in un’altra zona tra quelle individuate”, conclude l’Assessore.

Un altro indennizzo, tra gli 8 e i 12mila euro potrebbe arrivare da Autostrade Spa, che ha diffuso nei giorni scorsi dei moduli per domande risarcitorie atte a coprire le prime emergenze.

Vi è però un’altra questione, altrettanto spinosa, che riguarda chi in quelle case, oggi totalmente inagibili per il rischio concreto che il resto del ponte possa crollare, non vi abitava, ma ne era proprietario. Si parla di decine di famiglie che da quegli immobili riceveva un reddito dagli affitti. Cosa ne sarà di loro a oggi non è dato saperlo e alcuni di essi hanno dato mandato ai propri legali per vederci chiaro.

rg