Il carro ponte attaccato all'impalcata di Ponte Morandi "ha certamente aumentato il peso e potrebbe aver contribuito al cedimento di parte del viadotto". E' quanto si apprende da fonti della Procura genovese, che indaga per omicidio colposo plurimo aggravato, attentato alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo. Nel caso di iscrizione di nomi nel registro degli indagati, i pm contano di inserire nel novero delle accuse anche l'omicidio stradale colposo aggravato.
Intanto, la stessa Procura ha preso in considerazione gli scricchiolii avvertiti dai monconi del viadotto questa notte, che hanno seminato nuova preoccupazione nella zona del Polcevera. La magistratura è pronta, in caso di concreto pericolo, ad autorizzare l'abbattimento del moncone di ponte Morandi.
I rumori, non imputabili al vento né agli interventi tecnici, hanno indotto i vigili del fuoco alla sospensione del recupero beni da parte sei cittadini sfollati. La zona rossa è stata interdetta anche i mezzi di soccorso, in via precauzionale.
Nel video di alcune telecamere di sicurezza, acquisito dalla Guardia di Finanza di Genova, si può vedere il deposito Amiu sottostante il viadotto nel momento il cui l'infrastruttura si sbriciola e le macerie del colosso di cemento cadono a terra, investendo parzialmente l'area di riciclo ecologico. Fra le vittime del disastro ci sono stati due dipendenti che stavano lavorando nel deposito di Amiu, rimasto schiacciato nel crollo. Bruno Casagrande, 57 anni, e Mirko Vicini, di 31 anni, erano due lavoratori stagionali della società di igiene urbana.
rg