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| 16 agosto 2018, 08:00

Crollo ponte Genova: come spostarsi? L'odissea del viaggio da Torino, Milano, Roma

Google Maps ha già fatto sparire i percorsi suggeriti sul "ponte di Brooklyn" genovese. Come muoversi ora?

Crollo ponte Genova: come spostarsi? L'odissea del viaggio da Torino, Milano, Roma

L'interrogativo cruciale resta "come spostarsi"? Per migliaia di cittadini, dopo il crollo del viadotto Morandi. Il consiglio è quello di percorre la viabilità ordinaria, perché, ovviamente, resta chiusa l'autostrada A10 nel tratto Genova-Savona tra il bivio per la A7 Milano Genova e Genova Aeroporto. In entrambe le direzioni. 

Nel Comune di Genova sono state stabilite, con decorrenza da domani fino al 26 agosto 2018, le seguenti modifiche: il divieto di transito dalle 8 alle 20 per i veicoli di massa superiore a 7,5 tonnellate in lungomare Canepa e in via Guido Rossa nel tratto compreso tra la rotatoria Fiumara (esclusa) e lungomare Canepa. Ai veicoli in uscita dal varco portuale Etiopia è fatto obbligo di svolta a destra, mentre i veicoli provenienti dal ponte Elicoidale giunti all'altezza del varco Etiopia hanno l'obbligo di proseguire diritti verso lungomare Canepa. In via Borzoli, nel tratto compreso tra via Militare di Borzoli e via Ferri, è istituito, tranne diversa e specifica segnalazione, il divieto di sosta e fermata. Ai veicoli Amiu e Consorzio Omnia afferenti la rimessa presso via Argine Polcevera è consentito, tramite moviere, il transito in doppio senso nel tratto compreso tra il ponte di via Renata Bianchi e la rimessa stessa. 

La portata della sciagura è vastissima. La Liguria si trova di fatto spezzata a metà; con complicazioni per chi intende raggiungere Genova da Milano, Torino, Bologna o Firenze. Senza contare i contraccolpi sugli altri sistemi di trasporto, presi d'assalto in pieno Ferragosto: traghetti e treni soprattutto. 

Google Map ha già fatto sparire dai sui percorsi suggeriti il tratto autostradale che ieri mattina si è sbriciolato sul Polcevera, inghiottendo vittime e seminando distruzione. 

Per chi arriva da Torino, è sconsigliatissimo imboccare l'A6. Meglio la A26, destinata a sopportare il gran traffico nel Nord Ovest

Da Milano l'ipotesi della A7 sparisce: anche in questo caso è consigliabile prendere l'A26. Oppure l'A7, poi con un giro dentro la città di Genova che non si prospetterebbe per niente agevole nel traffico congestionato. 

Coloro che si mettono in viaggio da Roma o Firenze devono mettere in conto un'ora in più di viaggio. Possono passare per Bologna, tra autostrade e strade verso Modena e Reggio, poi ingaggiare l'A26. Inevitabile l'allungamento dei tempi di percorrenza rispetto alla "normalità" pre-crollo. 

Tra le ipotesi allo studio per superare le criticità per il crollo di ponte Morandi c'è quella di far transitare i tir con le merci destinate al porto lungo la viabilità interna dello stabilimento Ilva di Cornigliano. Ma la priorità resta la riattivazione completa della linea ferroviaria lungo il torrente Polcevera, che passa sotto il ponte interessato dal crollo. 

Per favorire e facilitare la circolazione nel nodo ferroviario di Genova dopo il crollo del ponte autostradale Morandi, Trenitalia e Regione Liguria hanno programmato corse aggiuntive fra Genova Voltri e Genova Brignole fino alla cessata emergenza. Nei giorni feriali, il servizio sarà potenziato con 46 treni oltre quelli già in programma. Informazioni sulla situazione del traffico ferroviario e i dettagli dei treni aggiuntivi possono essere chieste telefonando al numero verde, gratuito anche da cellulare, 800 89 20 21 di Trenitalia. In accordo con la Regione Liguria, per disincentivare l'uso dell'auto, si consiglia di utilizzare l'uscita autostradale di Genova Prà, dove nelle vicinanze della stazione è disponibile un ampio parcheggio di interscambio da 300 posti auto. Dalla stazione è attivo il servizio ferroviario per raggiungere le stazioni genovesi di Piazza Principe e Brignole con un treno ogni 15 minuti.  

"Il crollo del ponte Morandi non può essere considerato una fatalità, serve un forte richiamo a valutare lo stato di tutte le infrastrutture di viabilità nel Paese". Lo afferma il presidente dell'Automobile Club d'Italia Angelo Sticchi Damiani. "Allo stato attuale non possiamo commentare questo disastro, né conosciamo le cause tecniche del crollo - commenta - certamente, però, non possiamo considerarlo un evento imponderabile e le vittime, con i loro cari, ci richiamano alla costante e profonda responsabilità nella gestione e nell'ammodernamento della rete viaria urbana, extraurbana ed autostradale, che ogni giorno milioni di italiani percorrono garantendo lo sviluppo sociale ed economico dell'Italia". 

rg

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