Anche le unità cinofile sono operative sul terreno devastato dalle macerie sul Polcevera. Un quadro che assomiglia alle scene post-sismiche, nelle quali vengono impiegati i cani addestrati per l'individuazione di superstiti. Dall'Umbria sono arrivati a Genova gli specialisti che hanno già operato dopo il terremoto in Umbria e nelle altre regioni del centro Italia. Tra loro il vigile del fuoco Fabrizio Caira e Apo, il suo cane dal fiuto eccezionale.
I vigili del fuoco fanno un "lavoro progressivo" tra le macerie, procedendo dietro ai grandi mezzi meccanici . "E' uno strato di macerie spesso - ha spiegato Caira - ma 'l'odore' trova comunque la sua strada. Qui la situazione è complessa anche per le temperature particolarmente alte e con il caldo tutto si complica". Apo è impiegato soprattutto sotto al tratto di ponte rimasto ancora in piedi, dove la corsa contro il tempo è diretta alla ricerca dei dispersi, con speranze che si indeboliscono di ora in ora.
Con il cane Apo e Caira ci sono Massimo Mancinelli e Kreole, Stefano Albergotti e Andrea Guiso con Derby e Jana. Cani di razza Australian Kelpie, Bovaro del bernese, Border collie e pastore australiano. Lo scenario, pur simile a quello dei terremoti, è comunque complicato, con i grossi blocchi che si sono staccati dal colosso di cemento. "Se è possibile trovare ancora qualcuno vivo? Vorrei dire di sì, ma dipende da non so nemmeno io cosa. Vogliamo crederci; siamo qui per questo", affema Caira.
Tra i resti devastati del Ponte Morandi, a fiutare tra le macerie, c'è anche Greta, pastore belga malinois. Due anni fa Greta e il suo addestratore, Sabino De Francesco, vigile del fuoco del distaccamento di Spilimbergo (Pordenone), riuscirono a individuare e salvare Giorgia, la bambina rimasta sepolta per circa 16 ore nelle macerie di casa, distrutta dalle scosse di terremoto a Pescara del Tronto.
La presenza di diverse squadre, provenienti da varie regioni d'Italia, assicura attività altamente coordinate nella zona funestata dalla sciagura genovese. Si tratta di un'attività molto impegnativa, tanto da richiedere un veloce turnover fra le varie unità operative. Per questa ragione serve il supporto da parte di numerose squadre cinofile provenienti dal territorio nazionale.
Per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, con il passare delle ore "è poco probabile trovare superstiti" sotto le macerie di ponte Morandi. Secondo la Procura genovese, ci sarebbero dai 10 ai 20 dispersi. I cani specializzati lavorano senza sosta insieme ai tanti operatori dei vigili del fuoco, della protezione civile e dei team Usar, specializzati nella ricerca di persone disperse sotto le macerie.
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