Un ritorno a casa interminabile: ben 24 ore di odissea a fronte delle 12 previste, una disavventura che nove ragazzi savonesi (tutti tra i 19 e i 21 anni) al rientro dalle vacanze in Croazia difficilmente dimenticheranno. Nella notte tra sabato e domenica scorsi, infatti, i giovani – di ritorno dopo una settimana di vacanza sull’isola croata di Pag – si sono ritrovati a vivere un vero e proprio calvario.
In primis, un ritardo alla partenza verso l’Italia causato da un incidente nei pressi del ritrovo fissato per iniziare il viaggio in pullman. Dopodiché, una pessima sorpresa: un guasto al mezzo che li stava trasportando assieme ad una cinquantina di persone, proprio quando la comitiva stava transitando nella dogana tra Croazia e Slovenia. A quel punto, il gruppo di passeggeri, insieme all’autista (della compagnia SAV commissionata dalla EDEN VIAGGI Turisberg) e all’assistente di viaggio, hanno richiesto l’aiuto delle autorità locali: poca però la collaborazione ricevuta, praticamente solo l’ordine di rimanere a bordo del pullman reso torrido dal caldo di questi giorni.
Ben 5 le ore di sosta forzata sul confine croato-sloveno, una lunga e snervante attesa terminata solamente dopo l’ennesimo riavvio, provvidenzialmente andato a buon fine, del mezzo da parte dell’autista. Una volta a casa, lo sfogo dei giovani savonesi: "E’ inaccettabile non ricevere assistenza dopo ben 5 ore - spiega il 22enne Giacomo - la compagnia non è stata in grado di permetterci di ripartire".
Vista la situazione di difficoltà, i ragazzi avevano addirittura contattato le ambasciate italiane situate sul territorio croato e su quello sloveno: "Siamo stati costretti a contattare la Farnesina - aggiunge invece Gabriele, 21 anni - ma nessuno ci ha dato assistenza, si passavano la palla senza fornirci aiuto".
Il gruppo di passeggeri è stato costretto inoltre a centellinare cibo e acqua: "Eravamo di intralcio per la polizia - racconta infine il 21enne Ludovico - non ci hanno dato nessun tipo di supporto, neanche l’acqua per poterci dissetare visto il grande caldo".
Nonostante la pessima esperienza, il viaggio si è comunque concluso con il ritorno a casa: ciò nonostante, i malcapitati vacanzieri sono intenzionati a far valere le proprie considerazioni nei confronti dell’agenzia organizzatrice della spedizione.