Anche quest'anno, torna la Giornata AntiSuperstizione del CICAP prevista per venerdì 17 agosto 2018 in varie città d'Italia. Per la Liguria l’appuntamento è a Spotorno, presso la casa del turismo.
La Giornata AntiSuperstizione parte dall'idea che «essere superstiziosi... porta male». Sembra una battuta, ma è un dato di fatto che credere che un oggetto, una persona o una frase abbiano il potere di procurare disastri è una profezia che si auto avvera.
Ed è proprio per combattere la superstizione, che fin dal 2009 il CICAP propone, non a caso sempre in occasione di un venerdì 17, una “Giornata AntiSuperstizione”. L’appuntamento con Silvano Fuso, divulgatore e membro del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) è rivolto a tutta la cittadinanza, ospiti e curiosi per il giorno venerdì 17 agosto, alle ore 21.17 presso la moderna Casa del Turismo situata nei giardini centrali di Spotorno. Credere che un oggetto, una persona o una frase abbiano il potere di procurare disastri è una profezia che si auto avvera. Ed è proprio per combattere la superstizione il CICAP ci aiuta a compiere un vero e proprio ‘percorso ad ostacoli’. Si passerà ad esempio sotto una scala aperta, si verserà per terra del sale, si aprirà un ombrello al chiuso e così via… I partecipanti dovranno eseguire alcuni gesti e azioni ritenute fortemente pericolose dai superstiziosi. A chi supererà tutte le prove verrà consegnata una card di ‘antisuperstizioso’ personalizzata da conservare insieme ai documenti personali.
Interviene Gian Luca Giudice con delega alla Cultura del Comune di Spotorno: “Giornali, settimanali, radio e televisioni dedicano ampio spazio a presunti fenomeni paranormali, a guaritori, ad astrologi, trattando tutto ciò in modo acritico, senza alcun criterio di controllo; anzi cercando, il più delle volte, l'avvenimento sensazionale, che permetta di alzare l'indice di vendita o di ascolto. Per questo motivo la nostra Amministrazione porta avanti un'opera di informazione e di educazione rispetto a questi temi – sia per gli studenti del territorio che per i nostri cittadini per favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità aperta e critica, e del metodo scientifico basato sull’evidenza nell'analisi e nella soluzione dei problemi. Quella affermazione è più che mai valida oggi, quando sono sempre più diffuse e seducenti idee e affermazioni pseudoscientifiche a sostegno di terapie di non provata efficacia, teorie del complotto, leggende urbane e falsificazioni storiche. Notizie infondate e autentiche truffe in campo medico, alimentare, economico e storico si mimetizzano con linguaggio scientifico per diffondere contenuti privi di qualsiasi riscontro effettivo e contribuiscono alla diffusione di una cultura della cospirazione che rende difficile un esame accurato e razionale di molti problemi ed eventi. Quello che sosteniamo è dunque il ‘valore dei fatti’, ovvero la necessità che le diverse affermazioni, teorie, ipotesi di spiegazione che vengono immesse nel dibattito pubblico siano adeguatamente supportate da evidenze che le sostengono".
"Inoltre può essere utile esaminare quale sia l’origine storica di certe superstizioni. Ad esempio, un tempo versare accidentalmente l’olio e il sale era davvero un evento negativo poiché tali prodotti erano costosi e accessibili a pochi. Oggi per fortuna tali prodotti sono disponibili per tutti e versarli (al di là del fastidio di ripulire) non produce certo alcun danno. Le superstizioni quindi non devono essere demonizzate. Ma occorre studiarle e conoscerle. In fondo fanno parte della nostra natura. Persino certe espressioni verbali che vengono comunemente ripetute anche dalle persone più razionali e che sono diventate ormai una forma di cortesia, hanno alla base convinzioni superstiziose. Chi non ha mai augurato “In bocca al lupo!” a un amico che sta per affrontare una prova importante nella vita? Chi non ha mai detto “Salute!” a qualcuno che ha starnutito? Chi, aspettando un responso importante, non ha mai esclamato “Incrociamo le dita!”, e magari lo ha pure fatto materialmente. Sono cose che facciamo tutti i giorni, quasi senza rendercene neppure conto. Nessuno di noi è immune da queste abitudini. Fanno parte della nostra società, del nostro modo di rapportarci agli altri. Come dire “Buongiorno”, “Buonasera” o “Auguri!”, forme di cortesia che, se ci pensiamo un attimo, sono anch’esse espressione di un atteggiamento in qualche modo superstizioso. In questo naturalmente non c’è nulla di male. L’importante è evitare che certe false credenze condizionino negativamente la nostra vita. Purtroppo la storia dell’umanità è zeppa di episodi agghiaccianti originati proprio dalle credenze irrazionali e dalle superstizioni: dalla caccia alle streghe all’inquisizione, dai deliri razziali nazisti alle guerre di religione. Ringrazio quindi Silvano Fuso del CICAP per la sua disponibilità e rinnovo l’invito anche ad essere nostro ospite il presidente onorario del CICAP, il giornalista e scrittore Piero Angela, che fondò il CICAP nel 1989" conclude Giudice.