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| 10 agosto 2018, 11:53

“Six Memos”, la prima mostra collettiva del progetto CreArt

Continuano le attività che coinvolgono gli artisti della città di Genova nel progetto europeo della Rete di Città per la Creazione Artistica. Il 6 luglio a Valladolid (Spagna) la mostra itinerante che vedrà coinvolti gli artisti Luca Arboccò e Fabio Tasso

“Six Memos”, la prima mostra collettiva del progetto CreArt

Il Comune di Genova, per il quinquennio 2017-2021, è tra i 13 soggetti europei che partecipano al progetto CreArt – Rete di Città per la Creazione Artistica. Il capoluogo ligure è l’unica città italiana assieme a Lecce a prendere parte al progetto di cooperazione culturale, che punta a contribuire all’innovazione sociale, alla crescita economica e all’immagine internazionale della città di Genova, attraverso mostre, workshop, seminari e la partecipazione di numerosi artisti genovesi alle attività internazionali.

Tra queste attività il prossimo 6 luglio prenderà il via a Valladolid, in Spagna, “Six Memos”, la prima mostra collettiva del nuovo ciclo del progetto CreArt, che vedrà coinvolti gli artisti genovesi Luca Arboccò e Fabio Tasso. Il curatore Branca Brencic ha selezionato Arbocò e Tasso assieme ad altri 18 artisti provenienti dalle diverse città della rete CreArt.

La mostra “Six Memos” è basata sull'opera incompiuta e postuma dello scrittore Italo Calvino: “Lezioni americane / Sei proposte per il prossimo millennio”. Le opere degli artisti partecipanti indicano fratture e potenzialità con le idee di base delle sei proposte per il prossimo millennio, creando associazioni flessibili e nuovi significati, utilizzando diversi mezzi, come la fotografia, il video, il disegno, la pittura e la scultura.

Nello specifico, Luca Arboccò presenterà l’opera “Three Channels (Trompe L’Oeil)”, che nasce dal tentativo di restituire una visione verosimile della realtà attraverso la suddivisione dell’immagine in tre canali di colore propria dei programmi di elaborazione digitale di immagini. Il lavoro consiste in tre pannelli di plexiglass, che presentano la stessa stampa declinata nei tre canali cromatici (uno per pannello). Le stampe derivano da un' immagine di trompe l’oeil rubata dal web, ridipinta e fotografata, prima di essere trasposta a computer nelle tre predominanti di colore. La pittura instaura un rapporto sofferto, lento e produttivo con la stampa digitale, e quest’ultima invece si dichiara come un manifesto di leggerezza: trompe l’oeil portatile. Il procedimento imita la semplificazione che il programma digitale fa dell'oggetto-immagine-realtà. L'opera si presenta come una celebrazione del tentativo dell’uomo di riprodurre, e quindi comprendere, il vero: una tensione che si confronta inevitabilmente con il fallimento che ne consegue.

Fabio Tasso presenterà “E0BSY18V0”, un'installazione di 4 sculture fatte per essere osservate e toccate, che assomigliano ad un linguaggio Braille confuso. Riflettono sulle differenze tra Pittura e Scultura. La Pittura, mediante colori e toni, finge luci ed ombre. La Scultura, invece, non finge: essendo essa stessa un corpo ed abitando lo stesso nostro spazio, vive nella luce e genera ombre. Tutte e 4 le sculture sono monocrome; avendo però la superficie solcata da pieni e vuoti, da spazi concavi e convessi, mostrano un’intera gamma di toni e colori e descrivono una topografia caotica. Queste sculture riflettono appunto i sei temi delle “Lezioni Americane” di Italo Calvino. I colori e la possibilità di essere toccate anche da chi non vede per la VISIBILITÀ. La disposizione degli spazi concavi e convessi in file ordinate per la COERENZA. Quattro elementi solcati da una moltitudine di "pallini" per la MOLTEPLICITÀ. La perpendicolarità e i cerchi per l'ESATTEZZA. La trasformazione da concavo a convesso per la RAPIDITÀ. La voglia di giocarci e toccarle come LEGGEREZZA.

“Six Memos” sarà presentato a Valladolid il 6 Luglio nella Sala Municipal de las Francesas, e successivamente a Lublino (Galeria Labirynt) e Liverpool (St. George Hall).

Tra gli altri lavori che coinvolgono gli artisti genovesi nel progetto CreArt, si segnala anche la residenza, da poco conclusasi, di Stefano Boccardo a Linz all’interno dell’Atelierhaus Salzamt.  Boccardo ha svolto delle ricerche sul tema dei tre confini: lingua (cultura e tradizione), pelle (confine naturale) e proprietà (confine artificiale). Questi concetti sono stati tradotti in forme al fine di creare un'installazione finale.

Le altre città europee che affiancano Genova nel partenariato di CreArt sono Valladolid, Zagabria, Clermont-Ferrand, Katowice, Rouen, Lublin, Skopje, Lecce, Liverpool, Kaunas e Aveiro.

Tra le maggiori attività che vedranno il capoluogo ligure protagonista si segnala il seminario “Buone pratiche di curatela in Europa”, previsto per il 21 Marzo 2019, e nel 2020 la mostra che vedrà protagonisti artisti provenienti da tutte le città partner, selezionati da un curatore europeo.

Per partecipare alle attività, verranno emessi dei bandi rivolti agli artisti o ai curatori locali. Gli interessati dovranno aderire compilando le schede di partecipazione che verranno via via pubblicate sul sito internet: www.genovacreativa.it.

RG

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