/ Attualità

Attualità | 03 agosto 2018, 18:24

Istanza di fallimento per Poseidon, gestore del porto turistico di Borghetto

Il sindaco Canepa: "Cercheremo nuovi investitori privati, il porto è importante per il paese ed è giusto salvaguardarlo"

Immagine tratta dal sito ufficiale di Poseidon

Immagine tratta dal sito ufficiale di Poseidon

Presentata istanza di fallimento per Poseidon, la società incaricata della gestione del porto di Borghetto Santo Spirito. Inaugurato nel 2015, è stato specificatamente progettato per imbarcazioni da diporto fino a 8 metri di lunghezza (da uso giornaliero, pesca sportiva ecc..) e pensato con servizi e assistenza al diportista pari a quelli ritrovabili in porti per imbarcazioni di maggiori dimensioni.

I dati riportati sul sito ufficiale del porto parlano di 204 posti barca complessivi, dei quali 31 per natanti di lunghezza entro i 5 metri, 70 entro i sei metri, 56 da sette metri e 47 da otto metri. A essi si affiancano 21 posti barca per il transito.

Commenta il sindaco Giancarlo Canepa: "Ho ricevuto ieri mattina il curatore fallimentare, persona molto disponibile nei confronti dell'amministrazione, che ha accettato di portare avanti l'esercizio economico fino a fine stagione, per tutelare sia i diportisti, sia le attività presenti nella struttura. A breve quindi non ci saranno ripercussioni per nessuno.

Ora guarderemo i conti, cercheremo di capire l'entità del disagio economico e cercheremo un nuovo gestore, in base agli utili degli ultimi due esercizi. Ovviamente speriamo che energie fresche possano portare nuova vita e, anzi, potenziare ulteriormente gli impianti. Il Comune non aveva quote partecipative nel porto, ma riteniamo comunque che sia un'opera di pregio per Borghetto e sia importante salvaguardarlo".

"Appena insediatomi - conclude il sindaco - avevamo analizzato due richieste di denaro da parte di Poseidon nei confronti del Comune. La prima riguarda il fatto che la Poseidon aveva anticipato 30mila euro per un esproprio di un tratto di proprietà della ferrovia che il Comune non poteva sostenere e avevamo ritenuto legittimo restituirli, ma l'Agenzia delle Entrate li aveva congelati, probabilmente a causa già di problemi di dissesto dell'azienda. Altri 160mila euro richiesti, invece, riteniamo non siano dovuti: Poseidon si era appellata al fatto che un porto è un'opera pubblica e, come tale, non soggetta ad oneri di urbanizzazione. Riteniamo invece che un porto sia un'opera privata che offre servizi a privati, per cui deve pagare gli oneri come qualsiasi realizzazione analoga".

A. Sg.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium