Attualità - 28 luglio 2018, 11:06

Credito, stock in forte calo in chiusura d'anno

A dicembre 2017 i prestiti erogati in Liguria diminuiscono del 6,9%. Un calo ancora più netto per quello che riguarda le sole microimprese artigiane: -7,9%. Grasso (Confartigianato): «Rubinetti sempre più chiusi ma non solo: le microimprese hanno tassi d’interesse più alti pur avendo percentuali minori di rischio delle grandi aziende».

Non migliora la performance del credito in Liguria. Anzi: gli ultimi dati Artigiancassa e Banca d'Italia (dicembre 2017) mostrano un forte calo dello stock di credito erogato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Se a giugno 2017 la Liguria aveva registrato un -5%, a dicembre il trend dei prestiti verso l'artigianato segna addirittura un -7,9% rispetto allo stesso mese del 2016 (79 milioni di euro in meno).

In valore assoluto, parliamo di 929 milioni di euro. Verso il totale delle imprese liguri, il calo del credito erogato è del 6,9%, per uno stock che ammonta a 17,7 miliardi. Nel periodo preso in esame il calo dei prestiti risulta generalizzato a livello nazionale e più marcato nel Centro e nelle Isole (intorno al -9,5%). La media italiana si attesta sul -6% (quasi 809 miliardi di euro), -7,9% solo nei confronti dell'artigianato (38,8 miliardi).

Un gap di oltre 3,3 miliardi da colmare. Un'occhiata alle province liguri: a Genova, 433 milioni di euro erogati all'artigianato del territorio, il calo è del 9% rispetto a dicembre 2016. Stesso andamento anche alla Spezia (-9%), dove i prestiti erogati ammontano a 111 milioni di euro.

Nell'ultimo anno trend in calo anche a Imperia (-5,2%), dove in totale il flusso del credito all'artigianato tocca i 133 milioni. Infine Savona: 252 milioni di euro, in calo del 6,8% rispetto a dicembre 2016. Resta alto il gap tra i tassi d'interesse applicati alle piccole imprese liguri e quelli riservati alle grandi: nel primo caso, il tasso al 31 dicembre 2017 risulta del 7,32%, contro un 4,22% per le medio-grandi imprese. A livello nazionale il confronto è del 6,77% contro il 3,77%.

Il differenziale è di 300 punti base, un valore che in Liguria si alza fino a 310 pb. Opportuno affiancare ai dati relativi al costo del credito, quelli riguardanti la qualità dei prestiti: nella nostra regione solo il 20,3% dei crediti deteriorati è da attribuirsi alle piccole imprese (percentuale peraltro in calo rispetto al 24,2% registrato a giugno 2017). Il 31,9% si riferisce invece alle medio-grandi imprese, con un gap dell'11,6%, il più alto d'Italia, (e aumentato rispetto a giugno 2017, quando si attestava intorno ai 10 punti percentuali). La media nazionale vede due percentuali più ravvicinate: 21,1% la quota di crediti deteriorati delle piccole imprese, 24,1% quella delle grandi, per un gap del 3%.

«Il calo dei prestiti alle micro e piccole imprese si registra anche in condizioni di minore rischiosità – afferma il presidente di Confartigianato Liguria Giancarlo Grasso – colpendo così anche le piccole società sane e con i bilanci in ordine. È questo il dato che ci preoccupa maggiormente: un ulteriore fattore di penalizzazione per l’artigianato ligure, che si trova a pagare tassi d'interesse quasi doppi rispetto a quelli riservati alle grandi imprese, alle quali, tra l'altro, si riconduce la quota maggiore di crediti deteriorati in regione».

Infine, i dati evidenziano anche un aumento della quota dei prestiti a medio e lungo termine (con una durata originaria superiore a 18 mesi). A dicembre 2017 questa tipologia di prestiti rappresenta oltre i due terzi (69,2%) dei prestiti all'artigianato.

La Liguria risulta la prima regione d'Italia, con una percentuale pari al 74,7% sulle erogazioni totali alle microimprese artigiane.

cs