Che il tema autovelox faccia "arrabbiare" è fuori da ogni dubbio, specie quando si viene "pizzicati" e specie quando si ritiene di aver subito un torto.
Un nostro lettore sul tema ci ha scritto una lettera aperta lamentando diversi elementi che, a suo parere renderebbero "senza senso" le tre multe ricevute.
Buongiorno,
per lavoro percorro circa 40.000 km l’anno in giro per l’Italia, con auto e moto, di cui la metà in autostrada e il resto su statali e provinciali.
Per indole non corro né in auto né in moto e sono rispettoso dei limiti, per intelligenza e perché non posso permettermi di restare senza patente.
Da quando svolgo questo lavoro “nomade” ho preso solo tre multe e tutte e tre in provincia di Savona.
Tutte e tre, secondo me, sono multe “senza senso”.
Le ultime due, poi, sono spettacolari, prese lungo il “Cadibona” e con l’aggravante di essere in moto: in auto non le avrei prese essendo sotto al limite per gli autoveicoli, ma sopra a quello per le moto....
Mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse a cosa serve tale differenza oltre che ad ingenerare confusione e favorire un involontaria trasgressione.
Per fortuna che indossando il casco non si è visto che sono calvo, sennò probabilmente avrei avuto anche un’aggravante...
Prima di scrivere questa lettera mi sono informato su questa storia degli autovelox Provinciali ed ho scoperto che sono stati dichiaratamente messi per “fare cassa”, come si dice, cosa di cui l’Ente, anziché vergognarsi, si vanta.
Ma vediamo la cronistoria: posti più di un anno fa, gli autovelox sono stati ritirati pochi mesi dopo in quanto illegali, dato che non è compito della Provincia di Savona mungere i cittadini installando autovelox pretestuosi.
Ciò è costato all’Ente provinciale una barca di soldi (pubblici, cioè nostri) in multe restituite e danni vari, per non parlare del tempo perso dal personale dell’Ente che, evidentemente non ha altro da fare.
Una qualunque persona di buon senso avrebbe detto: “Scusate, abbiamo fatto una cappella. Non lo faremo più”.
Ma tant’è la necessità di denaro per mantenere un Ente ormai inutile ha avuto il sopravvento, così con un’arzigogolo legale la gestione è stata affidata ad altri e finalmente si sono potuti mettere gli autovelox che garantiscono la sopravvivenza della Provincia.
Vediamo dove sono. In zone ad elevato tasso di incidenti o ad elevato rischio? Assolutamente NO!
Sono in zone ad elevata variazione del limite di velocità così è più facile sbagliarsi, con limite doppio - auto 80 e moto 60 - così qualcuno come il sottoscritto ci casca e la becca pensando di stare nel limite e in zone ad elevato traffico di pendolari per lavoro e turisti nel periodo estivo, così ci si garantisce un buon flusso di denaro.
Inoltre gli autovelox (che per legge vanno chiaramente segnalati) sono indicati con cartelli didimensioni minime, non facilmente visibili, ma che rispettano il limite di legge...
Insomma, una vera e propria trappola per fare denaro.
Come se io dicessi ad una persona che dovrà pagare una multa per ogni bicchiere rotto e poi, mentre è seduto gli mettessi una fila di bicchieri dietro la sedia...
La cosa triste è che l’amministrazione provinciale si vanta di essere già in attivo.
Peccato che non tenga conto del debito causato dal primo tentativo....
Pochi sanno che i dipendenti pubblici, oltre allo stipendio hanno i premi di produzione dati per il raggiungimento degli obiettivi (cioè perché hanno lavorato).
Dal momento che tali premi sono stati assegnati anche per il primo vergognoso e infruttuoso tentativo di posizionamento degli autovelox, sarei curioso di sapere se i “prodigiosi e competenti” dirigenti e funzionari che hanno architettato questa geniale forma di incasso abbiano restituito il premio ottenuto per la realizzazione di tale progetto.
Partirei da lì per fare economia e trovare denaro per mantenere la macchina provinciale.
Sempre che vada mantenuta, perché parafrasando il triste detto “punirne uno per educarne cento” qui pare che la Provincia ne voglia “punirne mille per mantenerne dieci....” A poco vale la scusa che i denari accumulati verranno spesi per la manutenzione stradale: basta farsiun giro su strade che portano verso Cuneo o verso Genova.
In tali province le buche e i dissesti stradali sono eccezioni, mentre sulle strade provinciali savonesi sono la norma da anni.
Dove sono finiti i denari dedicati alla manutenzione stradale? E’ dalla manutenzione e non dallemulte elevate che si vede il livello di sicurezza di una strada.
Pagherò le mie multe e contemporaneamente, dovendo quotidianamente passare per strade provinciali per uscire dalla Provincia, farò causa all’Ente Provinciale per attentato all’incolumità dei cittadini in quanto lo stato medio delle strade è talmente pessimo da essere rischioso per chiunque le percorra oltre che causa di danni ed usura precoce ai mezzi.
Credo che se saremo in più persone a farlo, forse anche i più coriacei “vampiri pubblici” dovranno passare ad altro.
Roberto Bazzano