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| 14 luglio 2018, 21:06

Il Cep invaso dai rifiuti abusivi

La denuncia di Yuri Pertichini alle forze dell’ordine, Comune, Asl e Amiu: “Situazione ormai intollerabile, e non è colpa dei cittadini. Bisogna ripristinare al più presto la legalità”. Strozzi (Amiu): “Massimo impegno da subito”. Ma occorre un piano complessivo di prevenzione

Il Cep invaso dai rifiuti abusivi

Materassi, legname, letti, poltrone, finestre, calcinacci. Tutto buttato via. Peccato che non siamo all’isola ecologica, dove questo materiale andrebbe correttamente conferito.

Lo si trova invece, abbandonato e grande quantità, lungo le strade del Cep: via della Benedicta, via Martiri del Turchino, via Podestà, via Cravasco. Vere e proprie discariche a cielo aperto, accanto ai cassonetti della raccolta differenziata, bellamente ignorati dai tanti incivili e altrettanto impuniti. Una situazione intollerabile, per i residenti del quartiere, già alle prese con mille altri e annosi problemi.

Per fortuna c’è chi non si dà mai per vinto. In questo caso è Yuri Pertichini, attivista tra i più popolari nella zona, presidente del Circolo Arciragazzi Prometeo e ideatore di moltissime iniziative per tenere viva questa parte di città. “Ma stavolta, precisa, ho preso carta e penna e scritto alle autorità come privato cittadino”.

Il documento firmato da Pertichini e recapitato a Questura, Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale e - via pec - a Comune di Genova, Asl e Amiu, è un esposto formale “contro la situazione dei rifiuti abusivi al Cep”.

Secondo Pertichini, “l'esposto formale presentato ha lo scopo di sollecitare l'attivazione delle forze dell’ordine contro coloro che smaltiscono abusivamente i rifiuti ingombranti al Cep, con una frequenza ormai quotidiana negli ultimi giorni e, nel contempo, per chiedere alle stesse forze dell’ordine di verificare eventuali inadempienze da parte degli altri soggetti pubblici e/o derivati deputati al controllo, allo smaltimento, alla sicurezza e all'igiene”.

Pertichini osserva che “la situazione al Cep, come attestato dalle immagini che ho allegato all’esposto, è ormai insostenibile e deriva da un grave clima di illegalità, che non attiene gli abitanti, che anzi ne sono vessati e impauriti. Le condizioni generali sono allo stremo, com’è facile verificare”. Nell’esposto di Pertichini si legge che “i rifiuti sono con ogni evidenza scarichi ‘organizzati’ di smaltimento e non di privati cittadini. Spesso trattasi degli stessi ‘pezzi’ lasciati in parte in un punto raccolta e parte in punti poco lontani, facilmente riconoscibili; vi sono armadi interi, materassi legati fra loro che con ogni evidenza sono svuotamenti di magazzini e ogni sorta di rifiuto solido di grandi dimensioni che viene scaricato da furgoni che velocemente si accostano, si liberano del materiale e ripartono. Dalle immagini allegate si evince anche come in uno stesso punto, in pochi giorni, i materiali di scarico stiano aumentando, con grande velocità. Tale pratica, che è occorsa spesso in anni passati a danno del quartiere, negli ultimi tempi è divenuta così frequente e pervasiva da impedire il normale smaltimento dei rifiuti da parte dei cittadini nonché il lavoro di raccolta di Amiu la quale, peraltro, talvolta danneggia i cassonetti (senza che siano sostituiti) e/o con difficoltà può svolgere il suo servizio”.

Pertichini, facendosi portavoce di un malessere diffuso, chiede alle forze dell’ordine che “nell’ambito delle proprie funzioni e ruoli, verifichino le eventuali inadempienze dirette o indirette da parte degli enti pubblici o loro partecipati deputati alla programmazione, pianificazione, controllo igiene e sicurezza, smaltimento e ogni altro servizio atto a garantire la vivibilità, la sicurezza, l’igiene della comunità”.

L’esposto di Pertichini contiene elementi precisi ed è ineccepibile dal punto di vista formale. “Ritengo corretto - aggiunge - prevedere un tempo congruo, di almeno una settimana, per attendere riscontro. Dopo tale termine, a partire da venerdì 20 luglio, invierò una email ogni giorno a questi stessi indirizzi per sollecitare interventi e riscontro, non tanto alla mia richiesta quanto alla situazione incresciosa, grave ed emergenziale che si è andata stratificando al Cep. Darò ovviamente riscontro pubblico e comunicazione ai mezzi di stampa con cui sono in contatto sia dei riscontri che delle risposte”.

Una è già arrivata a strettissimo giro. Quella di Ivan Strozzi, presidente di Amiu, che si è prontamente impegnato: “E’ una situazione inaccettabile. Sarà mia cura contattarla lunedì con il nostro responsabile di zona. La ringrazio per la civile esposizione”.

Positivo l’impegno di Amiu a ripulire rapidamente le strade. Ma senza un piano complessivo, il problema è destinato a rimanere. Perché i centri di raccolta non sono presidiati e perché molti, pur assistendo ai conferimenti abusivi, restano inermi, “per paura - dice Pertichini - della loro stessa incolumità, essendo in molti casi persone anziane”.

Ecco allora che la seconda parte del lavoro, quella di prevenzione, si annuncia non solo come la più delicata, ma anche la più importante. “E’ diritto di un cittadino - conclude Pertichini - non solo segnalare reati, ma anche occuparsi di un territorio che, come nel mio caso, è stato il luogo in cui sono cresciuto, in cui vivono i miei parenti e in cui svolgo da oltre trent’anni attività di volontariato”.

Il bello, nel brutto della storia, è in fondo questo: che al Cep - terra di frontiera per eccellenza nel ponente genovese - i combattenti non sono mai mancati. E hanno sempre reso migliore e più vivibile questo posto. Battaglia dopo battaglia. Non si fermeranno certo di fronte ai rifiuti.

Alberto Bruzzone

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