- 13 luglio 2018, 13:38

I "Testimoni di Genova" insegnano a fare il pesto anche a Bottura

Portano la "parola di Genova" in giro per le case dei bergamaschi e soprattutto nel web. Sono la genovese Ilaria Scattina e il savonese Emilio Pastorino della UncleSinger Production. Li abbiamo intervistati (quasi) seriamente (VIDEO)

Portano la “parola di Genova” in giro per le case dei bergamaschi, lei, Ilaria Scattina, dietro alla telecamera, lui, Emilio Pastorino, suonando i citofoni, piantina di basilico alla mano e t-shirt d’ordinanza: “Born to be Testimone di Genova”.

Perché loro, insieme agli altri colleghi, sono I Testimoni di Genova e “vengono da tutti i quartieri”, da Sampierdarena a Castelletto, da Sestri Ponente a Pra’, per diffondere la parabola di “san basilico ai pinoli”. Anche a quello chef super stellato di Massimo Bottura, che a quanto pare insegna agli americani una ricetta che non è proprio quella Dop ligure.

Dopo il primo episodio (clicca qui) con la “parabola della focaccia” (oltre 12 mila visualizzazioni su YouTube), in cui si insegna l’arte di “pucciare” la focaccia nella tazza di caffelatte, nel secondo (che in pochi giorni è stato visto da oltre 6 mila persone), bisogna far capire, con “le buone maniere” qual è il vero basilico da usare, ai bergamaschi che coltivano piante che sembrano di menta.

Un’idea, quella della “conversione dei foresti”, che è nata a Ilaria, originaria di Sestri Ponente, cantautrice e regista, che canta la sigla finale degli episodi, rigorosamente in genovese, ed Emilio, genovese cresciuto a Savona, che insieme, a Bergamo, girano spot, cortometraggi e pubblicità con la casa di produzione “UncleSinger”, così chiamata perché, come dice lei, “siamo tutti abelinati”.

Ila Scattina spiega la genesi della serie: 

 

 

Medea Garrone