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Attualità | 11 luglio 2018, 17:20

Trovato un esemplare neonato di Homo Sapiens sulla Roa Marenca

Gli scavi continuano nella Via del Sale che collega Garessio e Albenga

Trovato un esemplare neonato di Homo Sapiens sulla Roa Marenca

 

La Roa Marenca, la Via del Sale, va oltre il Piemonte e oltre la memoria dell’uomo moderno. Lo testimonia il bel borgo di Erli, in provincia di Savona, nella Val Neva, che collega Garessio e Albenga, lungo la SP582, attraverso il valico di San Bernardino a 957 m.

Già ricca di storia con testimonianze romane, saracene, dei marchesi di Clavesana, Del Carretto e dei Savoia, da poco si scopre “preistorica” con la ri-scoperta della Grotta di Arma Veirana (una decina di metri dal confine di Cerisola, frazione di Garessio) da parte del fotografo savonese Renato Bonfanti che qui passava le vacanze nella “Riviera di Garessio”. Da tre anni il sito è oggetto di campagne di scavi e studi diretti dal professor Fabio Negrino, per conto del Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia dell’Università di Genova, supportati dalla Sovrintendenza della Liguria. Ma perché tutta questa frenesia che fa richiamare anche oggi RAI3?

Gli studi dello scorso anno hanno dimostrato che non c’è l’ipotizzata coesistenza dell’uomo di Neanderthal e dell’Homo Sapiens, ma si sa che ogni scoperta ne apre un’altra. 

“Il sito resta d’importanza straordinaria - dice Negrino - per lo studio delle ultime generazioni di Neanderthal, ma quest’anno si è impreziosito dalla scoperta davvero unica, a soli due metri di distanza, di un scheletro di neonato, posto in una presumibile tomba con monili di conchiglie forate, tipico rito dell’Homo Sapiens”. L’estrazione di questa reliquia avviene con una pazienza infinita, secondo le moderne modalità di scavo: insomma un po’ meno Indiana Jones e più RIS poliziesco. Uno scavo difficile perché contaminato negli anni 70 da due fosse di clandestini. Ma il team di Negrino è attrezzato: una dozzina di università internazionali, analisi al carbonio e DNA, riprese giornaliere in 3D per non perdere neanche un granello importante. Sono i resti dei pronipoti dei “Ligures”, uomini ricoperti di pelli e dai capelli lunghi che diedero molto filo da torcere ai Romani, i nostri avi più antichi che abitavano queste “arme”, i più lontani dalla costa sinora conosciuti.

Grazie al Comune di Erli, alla sua Pro Loco, coordinati con Cerisola e Garessio, si può ora iniziare una diffusione di conoscenza di questo tratto della Roa Marenca, come avverrà nell’evento pubblico di sabato 28 luglio dove la Pro Loco di Erli, con la collaborazione di FAI Giovani di Albenga e Alassio, organizzerà le visite guidate sul sito e su tratti della Via del Sale. Alè, che i puruma feira!

 

c.s.

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