Attualità - 09 luglio 2018, 11:24

Nasce a Cisano sul Neva la "Cantina del cinema" di Gabriele Plutino

Abbiamo intervistato il giovane videoblogger facendo il punto tra esperienze passate e progetti futuri

Savonanews incontra Gabriele Plutino, un 23enne di Cisano sul Neva che, animato da buona volontà, nella vita si è sempre saputo rimboccare le maniche affrontando i classici “mille mestieri”.

Ma al di là degli impegni lavorativi, questo giovane con la testa sulle spalle ha spiccate attitudini artistiche: mentre in ambito musicale ha studiato chitarra, nel campo del cinema ha fondato un suo Vlog (cioè video-blog) su youtube, che ha chiamato “La cantina del cinema di Gabriele”, nel quale regala al pubblico accurate analisi dei classici di ieri e di oggi. E non solo: la sua passione lo ha portato ad entrare tra gli amministratori di una delle più seguite e autorevoli pagine facebook di critica cinematografica. Proprio di tutto questo, e di molto altro, parliamo con Gabriele.

Cominciamo dall’inizio: come è nato questo “fuoco sacro” per il cinema?

“Innanzitutto occorre dire che questa passione, come anche quella della musica, mi è stata trasmessa da mio padre. Praticamente ogni sera dopo che aveva finito di lavorare ci mettevamo nel salotto di casa a guardare un film. Ed è proprio lì, in quel salotto, che si accende il mio fuoco per il cinema, circa nove anni fa, all'età di 14 anni, con un film di serie B intitolato "dal tramonto all'alba". Ovviamente non sapevo nulla di cinema, ma ricordo perfettamente che la violenza esageratamente splatter di quella pellicola mi colpì fin da subito. Verso la metà della proiezione, quando il film si trasforma in un qualcosa di completamente differente, con "un pub pieno di brutti ceffi" che diventa un covo di vampiri, li mi sono detto : "Ma si può fare una cosa del genere in un film"? Cercai subito l'autore di quella scrittura così assurda, e ho scoperto che era lo stesso che interpretava uno dei due personaggi principali all'interno della pellicola, Quentin Tarantino. Spinto dalla curiosità osservai bene tutta la sua filmografia, e scelsi di guardare il titolo che mi attirava di più, Pulp Fiction. È stato amore a prima vista, da lì in poi non ne sono mai più uscito (ride)”.

Quando è stato il momento in cui hai capito che la tua passione poteva diventare un vlog?

“Dunque, ho cominciato a studiare seriamente il cinema circa un anno dopo, comprando decine e decine di libri sulla sceneggiatura, sulla regia, sulla fotografia e il montaggio, sulla narrativa, sui metodi di recitazione, sulla storia della critica e sulla storia del cinema stesso. Mentre studiavo scrivevo anche. Guardavo tonnellate di film, prendevo appunti e scrivevo recensioni, ovviamente non ero molto capace all'inizio, ma il mio amore per la settima arte e per la scrittura era così grande che non potevo fermarmi, dovevo migliorare a tutti i costi, giorno dopo giorno, libro dopo libro, pellicola dopo pellicola.

Successivamente, quando mi sono sentito pronto, ho iniziato ad iscrivermi a vari gruppi di cinema su Facebook, e a pubblicare le mie recensioni su essi. Bene o male mi sono fatto un piccolo seguito di persone, e non solo amici, ma utenti di tutta Italia, era un piacere per me poter scambiare opinioni e parlare di cinema con chi aveva la mia stessa passione, come era un piacere poter esprimermi tramite la scrittura.

Dopo un paio di anni, oggi, faccio parte degli amministratori della pagina cinematografica Facebook "asa nisi masa", aperta circa sei mesi fa, una piattaforma straordinaria di quasi 10.000 iscritti, piena di persone che amano non solo il cinema, ma l'arte in generale. È stata asa nisi masa a spingermi a volere di più, e quindi ad avere la voglia di parlare oltre che a scrivere, ecco che ho deciso di aprire un mio canale Youtube, la cantina del cinema di Gabriele.”

Perché il nome “La Cantina del Cinema di Gabriele”?

“Perché mi ricorda uno spazio piccolo, accogliente, dove poter rifugiarsi quando si è stanchi o tristi, e il cinema deve poter permettere anche questo. E poi la cantina rappresenta la nicchia, il luogo dove band piene di passione suonano per stare bene, mentre il becero mercato che sta in superficie taglia loro le ali e la creatività. Quindi in sostanza la cantina rappresenta l'arte e la libertà.”

Nei tuoi interventi si spazia da Tarantino a Miyazaki: se tu dovessi descrivere le tue coordinate cinematografiche ideali, come lo faresti?

“Sicuramente ti direi che ho iniziato amando prima di tutto il cinema post - moderno, e registi come Quentin Tarantino, John Carpenter, David Lynch, David Cronenberg, Woody Allen, Abel Ferrara, Steven Spielberg, i fratelli Cohen, Martin Scorsese... Mi fermo altrimenti non finisco più (ride). Tramite loro poi sono tornato indietro e sono andato a riscoprire tutto il cinema muto, l'espressionismo tedesco, il neorealismo italiano, l'età d'oro Hollywoodiana, il surrealismo, la Nouvelle Vague, il costruttivismo russo, la New Hollywood, ecc. Poi verso i diciannove anni mi sono fermato per dedicarmi all'animazione, occidentale ed orientale, una fase bellissima che mi ha fatto imparare tante cose meravigliose, e questo lo devo soprattutto ad Hayao Miyazaki, che è stata la mia guida principale. Lancio un messaggio a tutti i ragazzi della mia generazione, per favore lasciate perdere il grande fratello, e guardatevi i film dello studio ghibli, vi si arricchirà l'animo, credetemi”.

So che hai anche studi di chitarra: nella tua vita pensi che sia più importante il cinema o la musica?

“Nella vita è importante sapere apprezzare le cose belle, imparare a ragionare con la propria testa e non con quella degli altri, e soprattutto amare l'arte, amarla tantissimo. La musica, il cinema, la pittura, la scultura, la scrittura... Tutte queste cose sono importanti allo stesso livello, e le nuove generazioni dovrebbero imparare a conoscerle e sfruttarle, perché è grazie ad esse che si può crescere, ed è grazie ad esse che questo paese può avere qualche speranza di cambiare. Ai ragazzi di oggi l'arte non importa più, ed è ciò che vogliono gli organi che ci sovrastano, vedo giovani senza gioia, senza passione, pronti a farsi male l'un l'altro, pensando solo alle cose futili e stupide, ed è davvero molto triste”.

E concludiamo con un occhio al futuro: quali progetti ci sono in ballo per “La Cantina del Cinema di Gabriele”? Pensi che questa passione potrebbe diventare un lavoro?

“Guarda, sarò sincero, no. Se tutto questo si evolverà in un qualcosa in grado di farmi guadagnare qualche soldo, ne sarò felice, ma non sarà la mia priorità, perché io sono realista. In Italia se vuoi fare il critico, il regista o qualsiasi altra cosa ti coinvolga nel mondo cinematografico, devi avere delle raccomandazioni, delle conoscenze, dei sostegni particolari, se no il massimo a cui puoi aspirare è guadagnare poche centinaia di euro al mese, senza riuscire a campare nella maniera giusta, e vale anche per la musica, purtroppo; è molto triste anche questa cosa, ma la musica ed il cinema oggi ne sono l'esempio perfetto. Tenendo tutto come passione però si può vivere bene, ricavarne soddisfazione, ed essere equilibrati, ci vuole concretezza. Non voglio dire ai ragazzi della mia età di non seguire i propri sogni, voglio però citargli una delle massime del grande Miyazaki, "sognate tenendo gli occhi aperti."

Alberto Sgarlato