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Politica | 06 luglio 2018, 12:22

Finale Ligure, minoranza all'attacco sul bando per addetto stampa: "Si violano le regole di propaganda elettorale"

Il sindaco: "Abbiamo operato con prudenza ed equilibrio, nel pieno rispetto della legge"

Finale Ligure, minoranza all'attacco sul bando per addetto stampa: "Si violano le regole di propaganda elettorale"

“Perché varare un bando per un incarico di addetto stampa a fine mandato, da luglio 2018 fino al 31 maggio 2019?”. Se lo domandano compatti tutti i consiglieri di minoranza di Finale Ligure, arrivando a ipotizzare che questa operazione vada a violare le normative sulla propaganda elettorale.

Per questo motivo la minoranza scrive al sindaco Ugo Frascherelli chiedendo spiegazioni, scrive al presidente del consiglio comunale Sara Badano chiedendo di inserire l’argomento all’ordine del giorno del prossimo consiglio e scrive al Prefetto di Savona segnalando l’argomento in questione.

Sottolinea la minoranza: “Le attività previste consistono: a) nella redazione di comunicati riguardanti sia l’attività dell’amministrazione e del suo vertice istituzionale, sia quella di informazione, promozione, lancio dei servizi ed in particolare curare le sezioni notizie, comunicati e approfondimenti del sito internet comunale e di eventuali newsletter o altri prodotti editoriali; b) organizzazioni di conferenze, incontri ed eventi stampa; c) realizzazione di una rassegna stampa quotidiana o periodica, anche attraverso strumenti informatici; d) realizzazione dell’ house organ e cura della comunicazione interna; e) realizzazione di un notiziario comunale e del rendiconto di fine mandato. 

Tuttavia ricordiamo che il comma 6 dell’art.29 della legge 25 marzo 1993 n. 81 sancisce l’espresso divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di propaganda di qualsiasi genere, ancorché inerente alla loro attività istituzionale, nei trenta giorni antecedenti l’inizio della campagna elettorale e per tutta la durata della stessa; che l’estensione dell’incarico involge attività precluse nel periodo di “silenzio elettorale”, ancorché di carattere istituzionale; che il medesimo, pur impropriamente affidato a pochi mesi dalla fine del mandato e nonostante la costanza di risorse interne in grado di assolvere alla pretesa funzione, non può comunque estendersi, almeno in tale forma, oltre il periodo previsto dal citato art. 29”.

Replica il sindaco: “I contenuti dell'interpellanza sull'incarico di addetto stampa sono infondati e inappropriati, anche perché i presupposti giuridici e finanziari sono tutti rispettati dal Comune di Finale Ligure. Il budget è stato infatti varato dal Consiglio Comunale nella variazione di bilancio del 28 maggio scorso, a seguito dell'avvenuta approvazione — entro i termini di legge - del bilancio di previsione (21 dicembre 2017) e del rendiconto 2017 (30 aprile 2018), nonché dell'avvenuto accertamento del rispetto degli equilibri costituzionali sul pareggio dì bilancio: l'art. 21Bis del decreto legge 50/2017 permette infatti ai Comuni virtuosi che hanno rispettato i succitati requisiti (come lo è appunto Finale Ligure) di incrementare le risorse per la comunicazione, ed è ciò che abbiamo fatto.

Era la prima occasione, fornitaci dal legislatore, di istituire l'ufficio stampa, che funzionerà fino alla scadenza del mandato del sindaco: lo facciamo ora, perché siamo pienamente in regola. Oltretutto non disponiamo di personale idoneo a svolgere tale funzione.

Circa il limite indicato dalla legge sull'elezione diretta dei sindaco, questo è un falso problema: gli uffici stampa non decadono durante il periodo che precede la campagna elettorale, ma proseguono nella loro attività di comunicazione (da non confondersi con la propaganda), rispettando i vincoli indicati dal legislatore”.

La minoranza non ci sta e contrattacca: “L’Ill.mo Sig. Sindaco dovrebbe da tempo conoscere la differenza tra il ruolo Sindacale e quello Podestarile. L’istituto del Podestà, come noto, è venuto meno con il crollo del regime fascista e da tale momento, nel rispetto dei principi di democrazia e rappresentanza, ciascun organo degli enti territoriali ha proprie competenze e norme regolamentari.

Per tale ragione l’Ill.mo Sig. Sindaco, mai più dovrà permettersi di invadere la sfera di competenza del Consiglio Comunale, assumendo iniziative, come l’arrogante nota a riscontro dell’interpellanza, che non siano specificamente stabilite e previste dal Regolamento del Consiglio Comunale.

La Sua nota, con evidente contraddittorietà, ha rilevato come il rispetto dei limiti di legge abbia consentito di “incrementare le risorse per la comunicazione”, circostanza che palesemente ne conferma la precedente esistenza, riducendo ad affermazione falsa che fosse ”la prima occasione, fornitaci dal legislatore, di istituire l’Ufficio Stampa”.

Il Suo intervento andava eventualmente pronunciato nell’ambito del Consiglio Comunale e nell’arricchimento della discussione che ne sarebbe sorta, avrebbe potuto rappresentare, peraltro con maggiore contezza, gli intendimenti dell’Amministrazione sullo specifico punto”.

Ribadisce il primo cittadino: “Ulteriori approfondimenti e relativi dettagli saranno forniti nella competente sede consiliare. Riteniamo comunque di avere agito con prudenza ed equilibrio, nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia”.

A. Sg.

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