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Politica | 30 giugno 2018, 14:27

La Lega contro la bufala di una "segreteria parallela" a Savona

"Tutti compatti con Salvini". Da Roma e dalla segreteria ligure e savonese del Carroccio la stroncatura della "news" sulla "setta leghista di Whatsapp" contro Salvini

Paolo Ardenti con Matteo Salvini

Paolo Ardenti con Matteo Salvini

Ad intervenire per stroncare voci senza riscontri ci ha pensato direttamente Edoardo Rixi, vicesegretario federale del Carroccio e sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: "Chi parla di trame o 'segreterie parallele' è male informato e non conosce la Lega".

La precisazione arriva dopo la messa in rete di una "news", da parte di un portale locale, che riferisce di una sorta di carboneria leghista in versione savonese pronta a congiurare contro Salvini; una corrente interna che, per orchestrare strategie contro la linea del "capitano", avrebbe ordito un "golpe" interno - così viene definito dal sito - contro il segretario federale. Cospirando... su Whatsapp.

Rixi, invece, è tranciante: "La Lega in Liguria e anche a Savona è con Matteo Salvini. Il movimento è più che mai unito e domani a Pontida saremo tutti insieme a festeggiare la Lega di governo. Chi parla di ‘segreterie parallele’ o di trame per la scalata alla segreteria federale non parla sicuramente da dentro al nostro movimento, che ha regole ben precise e non obbliga nessun iscritto, che eventualmente non si trovi d’accordo con la linea del segretario federale, a restare"

Sempre secondo il sito che ha divulgato l'idea di una "setta" anti-Salvini, ad organizzare una "segreteria parallela" nel Savonese sarebbe stato il consigliere regionale Paolo Ardenti. Un'immagine che però stride con l'impegno dello stesso Ardenti che, fra l'altro, si era speso in prima persona per il successo della visita valbormidese di Matteo Salvini durante il recente tour elettorale. 

Anche il segretario provinciale della Lega, da poco eletto sindaco a Laigueglia, smentisce di netto le allusioni ad una "chissà quale rivoluzione interna": "Il movimento a Savona è compatto con il nostro segretario - afferma Roberto Sasso del Verme - Nessun nostro militante, iscritto né tanto meno eletto mi risulta che abbia mai pensato di poter guidare chissà quale rivoluzione interna, che peraltro non avrebbe neppure motivazioni visto che il clima, all’interno della nostra segreteria e del movimento in generale nella nostra provincia, è più che mai positivo, orgoglioso del nostro segretario Salvini per quello che sta facendo come ministro dell’Interno e per i nostri eletti in Senato e alla Camera". 

Anche Daniele De Felice, pur mantenendo una visione critica, parla di "insinuazioni false e tendenziose": "Pensare che un gruppo privato e chiuso di Whatsapp di sole otto persone possa costituire la base di un complotto volto a sovvertire la leadership nazionale della Lega è veramente ridicolo. Che lo stesso gruppo possa aver raccolto i mal di pancia e le lamentazioni di militanti attivi e che con passione e dedizione hanno regalato il loro tempo e il loro impegno per anni alla Lega è cosa certa. Che qualcuno del gruppo si sia preso la briga di estrapolare dal contesto generale frasi e opinioni sul comportamento di alcuni dirigenti locali della Lega, facendo degli screenshots, e riportandoli alla segreteria regionale, senza possibilità alcuna di diritto di replica e di giustificazione, è scandaloso". 

"Siamo stati messi alla gogna mediatica perché non ci siamo allineati alle scelte politiche fatte dai 'capi-bastone' che hanno portato la Lega a perdere in gran parte dei Comuni della Liguria - prosegue De Felice - Salvini, il nostro leader, che rimane tale, continua a crescere mentre in Liguria nei Comuni si perde per scelte scellerate di candidati che nulla hanno a che fare con il nostro movimento. Chiedo di essere ascoltato dal collegio dei probiviri della Lega, per potermi difendere dagli attacchi gratuiti che mi sono stati rivolti solo per volere il bene del movimento, a differenza di altri che occupano posizioni per difendere i loro interessi. Qualcuno vuole mantenere la Lega in Provincia di Savona (e non solo) come un feudo di potere accentrato in pochissime mani dove non c’è alcun coordinamento e democrazia interna".

"Vendette personali che fanno solo male al movimento… epurazioni che nulla hanno a che vedere con gli interessi della Lega. Arriverà il giorno che i nodi verranno al pettine, e il mio lavoro verrà rivalutato come deve essere, e qualcuno dovrà chiedere scusa", conclude. 

Redazione

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