"Il futuro che ci hanno prospettato, che sarà comunque oggetto di discussione nell'assemblea dei soci di venerdì 29, è quello di inizialmente sostenere la società con un affitto d'azienda chiaramente parliamo del ramo rifiuti e contemporaneamente dovrebbe partire un'attività di aggregazione cioè cercare un partner industriale che abbia le capacità sia finanziarie che tecniche per supportare Ata in questo momento dove la vediamo in forte difficoltà e che quindi potrebbe essere la soluzione per dare un futuro non solo alla società ma anche ai dipendenti che lavorerebbero senza incertezze".
L'assessore al bilancio Silvano Montaldo dopo il lungo consiglio comunale di Savona di ieri e una mozione urgente presentata in fretta e furia da parte della Lega ha annunciato una sostanziale novità sul futuro della partecipata savonese che nelle ultime settimane come non mai sembra essere in difficoltà visti anche gli ultimi sviluppi sul caso della discarica di Cima Montà, inattiva dal 2007 ma non ancora chiusa definitivamente.
5.8 milioni di euro la spesa che rimane in ballo da pagare per la bonifica e chiusura definitiva della discarica, rimane da capire se dovrà occuparsene Ata o il comune di Savona. Ma durante il consiglio comunale l'assessore Montaldo è stato chiaro considerata l'attuale situazione societaria: "Ata ha fatto richiesta del concordato in bianco, il 5 luglio scade il termine della prima parte e entro quella data devono presentare la domanda o una richiesta di proroga. Chiaramente il futuro è condizionato dalla scelta su Cima Montà se essa rimane all'azienda il concordato non è sostenibile, difficilmente un curatore fallimentare si terrebbe una gestione e un onere di questo genere".
Ed è proprio per questo motivo che entra in gioco il Comune: "Non accollandosi questa spesa vorrebbe dire mettere fine a una società pubblica, con 220 dipendenti, un patrimonio da preservare, capisco che sia una cifra importante (sarebbero circa 200mila euro per 30 anni con un aumento di poco più dell'1% della Tari che andrebbe a colpire le tasche dei cittadini savonesi), capisco la dialettica politica che può esserci in questi casi però è un gesto di responsabilità che sono sicuro che il consiglio comunale affronterà con molta cautela e determinazione. Se la responsabilità va ad intaccare i cittadini di Savona il miglior garante deve essere proprio il comune" continua l'assessore alle partecipate.
Le verifiche e gli approfondimenti anche giuridici dovranno essere messi in campo dall'amministrazione comunale che ha dato il mandato ai propri legali di controllare gli atti a disposizione coinvolgendo anche la Provincia, organo che doveva vigilare sulla chiusura e il caso diventa così anche politico: "Vogliamo avere copia di una vecchia delibera che trattava l'argomento Cima Montà, non c'è niente contro la Provincia è un atto ufficiale per capire la perizie fatte all'epoca, le stime fatte per la chiusura, ne era stata fatta una da 450mila euro ora parliamo di 6milioni quindi bisogna capire qual'è questa differenza. In termini di aumento delle tariffe sono impercettibili ma comunque sono denari dei cittadini e dobbiamo vederlo con molta cautela, non è un atto di accusa nei confronti della Provincia" spiega Montaldo.
Un ultimo passaggio è stato fatto su FG Riciclaggi finita ieri nell'occhio del ciclone tramite un blitz della Guardia di Finanza che si è occupata di perquisire la sede ed ha eseguito degli arresti per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e proprio l'azienda valbormidese è a stretto contatto con Ata visti i debiti di quest'ultima e l'utilizzo da parte della partecipata dei depositi dei rifiuti: "Questa mattina (ieri) ho parlato con il presidente De Benedetti perchè ero un pò preoccupato però mi hanno rassicurato che non dovrebbero esserci problemi sul servizio" conclude l'assessore Silvano Montaldo.