Attualità - 12 giugno 2018, 19:15

“Aprite i porti”: presidio in piazza Mameli a Savona per dire no alla decisione del ministro Salvini (FOTO e VIDEO)

Il neo Ministro degli Interni domenica ha chiuso i porti italiani a 629 migranti a bordo della nave Acquarius, da qui la decisione di Cgil, ANPI, ARCI, Azione cattolica italiana, Legambiente, Libera e Rete della Conoscenza di scendere in piazza

“Si aprano i porti all'arrivo di vite umane che fuggono da conflitti e disperazione". Questo l’urlo di Cgil, ANPI, ARCI, Azione cattolica italiana, Legambiente, Libera e Rete della Conoscenza scesi in piazza Mameli questo pomeriggio per dire un secco no alla decisione del neo ministro degli Interni Matteo Salvini. 

Due giorni fa il leader della Lega ha preso la decisione di chiudere i porti italiani alla nave Aquarius e alla Sea Watch 3 con a bordo 629 migranti. Negativa anche la risposta di Malta, solo la Spagna e il porto di Valencia hanno deciso di accogliere la nave che arriverà fra 4 giorni.

“L'Italia non può voltare le spalle, ogni migrante, tra cui tante donne e bambini indifesi, è prima  di tutto una persona costretta a lasciare la propria terra, a causa di guerre, fame, siccità e disastri ambientali, per cercare la sopravvivenza altrove chiedendo accoglienza e asilo. Non si faccia  l'imperdonabile errore di chiudersi nei confini della propria nazione, di alzare nuovi muri di odio e paura che non fanno bene al Paese e che aumentano ancora di più le disuguaglianze. Un appello rivolto non solo al Governo Italiano, ma esteso agli Stati dell'Unione Europea affinché  l'orizzonte da traguardare non si  limiti alla sola unità monetaria, ma riesca a posare lo sguardo lontano, riconoscendo i valori fondanti delle carte costituzionali delle singole nazioni improntate alla libertà e solidarietà. Per questo chiediamo al Governo che vengano riaperti immediatamente i porti italiani per accogliere le navi che soccorrono i migranti” questo il comunicato congiunto delle associazioni organizzatrici.

La piazza si è riempita davanti al monumento e sono intervenuti nell’ordine Samuele Rago, presidente provinciale Anpi, Stefania Druetti, responsabile Cgil nel settore migrazione, Anna Traverso dell’Anpi e ha concluso il presidio Alessio Artico, presidente Arci.

Spazio anche alle diverse storie raccontate dei migranti che sono scesi in piazza insieme alle associazioni, i partiti (presente il Pd con Roberto Arboscello, Barbara Pasquali e Elisa Di Padova) i sindaci di Celle e Quiliano Renato Zunino e Alberto Ferrando e i cittadini.

Non sono mancati i momenti di tensione quando un cittadino ha protestato contro la presenza dei migranti che sostavano sull’erba di fronte al Monumento ai Caduti, la tensione è stata poi sedata dalla polizia locale.

Commenta Andrea Pasa, segretario Generale della Camera del Lavoro di Savona: "Più che dire no, noi diciamo si per quanto riguarda i diritti umani. La scelta del ministro Salvini è assolutamente scellerata perché mette in pericolo centinaia di vite umane". 

"Facendo cosi non si risolve il tema dell'immigrazione. Si tratta di una questione che bisogna trattare meglio, partendo dal presupposto di conoscere il problema. Noi come CGIL organizzeremo un'altra iniziativa il prossimo 20 giugno in concomitanza con la Giornata del Rifugiato. Tale manifestazione metterà assieme sport, inclusione, iniziativa politica e una cena solidale. Il ricavato verrà erogato a favore di un'associazione di Ventimiglia che si occupa di migranti" conclude il segretario Pasa

“Cgil crede fermamente nei diritti umani e civili, si sono verificate diverse grosse problematiche sulla gestione di questa tratta, il problema c’è e non è di facile risoluzione, ci sono persone con nome, cognome e identità sulle barche non solo persone che scappano” spiega Stefania Druetti, Cgil.

Prosegue Marco Berbaldi, presidente della Fondazione Comunità Servizi della Caritas di Savona: "La chiusura dei porti è un atto poco significativo che non ha nessun senso. Siamo consapevoli che l'accoglienza va gestita, ma questo non è il modo più opportuno. Ci sono altre soluzioni come i corridoi umanitari e una riforma del Trattato di Berlino. Speriamo vengano avviate politiche di questo tipo e naturalmente, nella riapertura dei porti". 

"Per quanto riguarda l'aumento della Tari per chi affitta le case ai migranti, riteniamo questa misura non attuabile - conclude Berbaldi - I presupposti sono distorti e speriamo si torni indietro su questa iniziativa". 

Luciano Parodi