Politica - 08 giugno 2018, 07:42

Albenga, Ciangherotti: "Il sindaco 'requisisce' casa popolare per darla a famiglia straniera con sfratto"

L'attacco del consigliere di minoranza: "Quando io ero assessore al sociale mai mi sarei permesso di 'sottrarre' gli alloggi pronti per la consegna e destinati alle graduatorie"

 

"Adesso ad Albenga c’è la novità. Se sei straniero, da poco tempo sul territorio nazionale e hai uno sfratto esecutivo con minori a carico, il Comune ti offre subito una casa popolare. Si, è capitato così, in questi giorni, con un atto di giunta emanato proprio nelle ultime ore e pubblicato ieri sera all’Albo pretorio" commenta in una nota Eraldo Ciangherotti, Consigliere comunale (FI) di Albenga.

"La requisizione di un alloggio, in danno a chi in graduatoria ne sta aspettando l’assegnazione, rappresenta una forzatura dei poteri della giunta al limite della legalità, roba che già all'epoca Tabbò andava di moda con il compagno Salata e che ha stravolto, ancora una volta, i criteri di assegnazione degli alloggi previsti per legge regionale". 

"Quando io ero assessore al sociale mai mi sarei permesso di “sottrarre” gli alloggi pronti per la consegna e destinati alle graduatorie e quando ho dovuto portare in giunta l'assegnazione straordinaria di alloggi per tre famiglie che erano obbligate a trasferirsi da abitazioni comunali per ragioni di incolumità, mai ho requisito le case popolari di Via Viveri o Via Partigiani o via Giotto, bensì gli immobili pubblici vuoti ed inutilizzati da anni nella palazzina di Rusineo di edilizia sociale". 

"Oggi torniamo alla vecchia maniera dei comunisti che, per fare una marchetta ideologica, sequestrano un alloggio di via Viveri appena ristrutturato ad una famiglia in lista di attesa che sarebbe entrata tra pochi giorni, per dare ospitalità, al canone di un centinaio di euro al mese, ad un nucleo straniero sfrattato con minori, proprio come tante altre famiglie di Albenga oggi e domani in questa condizione. Fino a ieri, per altro, chi in condizioni disagiate aveva uno sfratto, riceveva dal Comune, al massimo, un contributo di una-due mensilità pari alla caparra per un nuovo contratto di affitto. Mai e poi mai, si requisisce una casa popolare dal patrimonio Arte per assegnarla direttamente, senza passare dal bando pubblico". 

"Adesso il Sindaco torni in giunta e annulli in autotutela questa delibera di requisizione illegittima e soprattutto viziata da un abuso di potere al di fuori della legge. Per favore, Partito democratico fermati! E rispetta anche gli Italiani!" conclude Ciangherotti. 

 

c.s.