- 05 giugno 2018, 16:42

Banda di estorsori in manette, 3 arresti

Il gruppo si era reso responsabile di diversi episodi estorsivi condotti con violenza, e in particolare di un episodio avvenuto nel settembre del 2017 che aveva destato forte allarme sociale

La polizia di Genova, coordinata dalla locale procura della repubblica, ha tratto in arresto, su ordinanza di custodia cautelare in carcere, tre pregiudicati, F. A., italiano del '77, V. M. genovese del '98 e H. F. albanese dell'86, ritenuti responsabili di estorsione e lesioni gravissime.

Le indagini condotte dalla polizia hanno permesso di fare luce su un grave fatto criminale avvenuto nel settembre 2017, che allora aveva destato un certo allarme sociale. Nel pomeriggio del 19 settembre, tre individui - uno dei quali armato di pistola - avevano consumato una violenta aggressione presso l’autosalone Giorgio Auto di via Borzoli 71.

Le vittime dell’aggressione sono state un cittadino sudamericano, cliente dell’autosalone, trovato privo di sensi in terra per i numerosi colpi subiti con l’uso di una mazza da baseball, e il titolare dell’attività commerciale, cittadino italiano. Entrambi hanno riportato ferite in varie parti del corpo, giudicate guaribili in giorni 60 per il sudamericano e 20 per l’italiano. A dare l'allarme al 112 erano stati alcuni passanti, testimoni del truculento pestaggio.

Le indagini della Squadra Mobile ligure, coordinata dai pubblici ministeri Manotti e Longo, hanno permesso di ricostruire nel dettaglio la dinamica dei fatti incriminati, nonostante l’atteggiamento inizialmente reticente da parte dei soggetti coinvolti, individuando il gruppo di tre pregiudicati, due italiani ed un albanese, intervenuto per riscuotere il denaro dal commerciante che, secondo la logica estorsiva, sarebbe appartenuto loro. I criminali, secondo i risultati delle indagini, avrebbero condotto i loro traffici con ostentata brutalità, al fine dio consolidare la loro riconoscibilità come criminali pericolosi agli occhi delle loro vittime e della "concorrenza".

Gli investigatori hanno anche scoperto che il gruppo criminale aveva a disposizione delle armi, e durante il monitoraggio dei malviventi è emerso come un di loro avesse prelevato una pistola semiautmatica presso un fiancheggiatore per nuocere alla sua compagna, con la quale aveva violentemente litigato. Appreso il fatto i poliziotti sono intervenuti fermando il soggetto, trovato in possesso dell'arma con il colpo in canna, traendolo in arresto.

RG