Attualità - 05 giugno 2018, 18:52

Un "poker di sindaci" per Finale Ligure

Un imprevedibile incontro del tutto casuale tra Cassullo, Richeri, Cervone e Frascherelli

“Un poker di sindaci”. Con questa battuta il sindaco Ugo Frascherelli descrive e condivide su Facebook uno scatto del fotografo Pier Giorgio Parodi che potremmo definire “storico”: radunati, infatti, in una sola inquadratura, sono coloro che hanno governato Finale Ligure nell’ultimo quarto di secolo. Da sinistra nella foto: Piero Cassullo, lo stesso Ugo Frascherelli, Flaminio Richeri Vivaldi Pasqua e Pier Paolo Cervone.

E tra i commenti social qualcuno ironizza, proponendo di trasformare questa foto in una immensa scultura sulle Cave Ghigliazza, esattamente come hanno fatto gli americani sul monte Rushmore.

Abbiamo chiesto al sindaco Ugo Frascherelli in quale occasione è avvenuta la “rimpatriata”. Ci racconta: “Una pura casualità. Stavo uscendo dal mio ufficio per recarmi in Comune e ognuno di loro passava di lì. Nulla di programmato, quindi. Ma colgo l’occasione per sottolineare che questo aspetto di dialogo e stima è molto costruttivo. Nessuno a Finale ha mai lavorato per demolire l’operato di chi lo ha preceduto, ma pur facendo parte di schieramenti diversi si è sempre deciso di operare in una logica di continuità. Io ho rispetto e simpatia per tutti loro e per ciò che hanno fatto e mi sento di poter dire, da molti attestati di stima che ho ricevuto da parte loro, che i miei sentimenti positivi sono contraccambiati”.

E per citare il grande, compianto giornalista Sandro Paternostro, non possiamo esimerci dal porre “La domanda delle cento pistole”: se decidessero di ricandidarsi tutti contemporaneamente, quale sarebbe il rivale in grado di  intimorire di più l’attuale sindaco Frascherelli? La risposta del primo cittadino in carica è molto diplomatica: “Partiamo dal presupposto che le logiche comunali sono diverse da quelle nazionali: l’elettore al momento di scegliere un sindaco guarda più la persona e i progetti che eventuali schieramenti di partito. Da questo punto di vista ognuno di loro tre ha avuto i suoi meriti e avrebbe le giuste frecce al suo arco”.

Alberto Sgarlato