Mepa, la Liguria ancora indietro, nel 2017 solo il 44,7% degli acquisti da parte della pubblica amministrazione sul mercato elettronico ha riguardato fornitori locali.
Liguria al quintultimo posto per fornitori online. Grasso (Confartigianato): «Strumento trasparente e che assicura possibilità di partecipazione agli appalti pubblici: fondamentale però aumentare il bacino delle imprese liguri» In Liguria beni e servizi ancora poco scambiati tra imprese e PA attraverso il Mepa*, mercato elettronico della pubblica amministrazione. Nel corso del 2017 su un totale di 91,7 milioni di euro di acquisti da parte della pubblica amministrazione, solo il 44,2% hanno riguardato fornitori locali: il sestultimo valore in Italia (dati Mef-Consip).
63,5 milioni di euro il valore delle vendite dei fornitori totali nel corso dell'anno, il 63,9% verso le pubbliche amministrazioni locali. Tra gennaio e dicembre 2017 sono 1.295 i fornitori che hanno effettuato transazioni sulla piattaforma, valori inferiori solo in altre sei regioni d'Italia. Quelli online sono 1.756 negli ultimi 12 mesi (quintultimo posto in Italia). Numeri ancora piuttosto bassi, considerando che nel Paese sono 72.871 le imprese che nell'ultimo anno sono presenti sul servizio online e di questi oltre la metà (47 mila circa) hanno effettuato transazioni sul Mepa, per un valore totale di oltre 3,2 miliardi di euro.
«Il mercato elettronico è uno strumento capace di assicurare trasparenza, velocità nei processi, qualità dell’offerta e partecipazione delle piccole realtà imprenditoriali nell'ambito degli appalti pubblici – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – I numeri della Liguria sono ancora piuttosto bassi rispetto ad altre regioni, l'auspicio è che già nel corso del 2018 il parterre di fornitori del nostro territorio cresca considerevolmente: aumentare il bacino imprenditoriale ligure nel servizio significa avere maggiori possibilità di sviluppo, incentivando anche la pubblica amministrazione ad avvalersi dei beni e servizi delle imprese liguri».
I dati provinciali ci dicono che Genova è il territorio più dinamico, con 689 fornitori attivi e 34,8 milioni di vendite, di cui il 41,3% alle pubbliche amministrazioni locali. Gli acquisti da parte delle PA hanno raggiunto nel corso dell'anno i 43,1 milioni di euro: di questi, il 33,4% degli acquisti da fornitori del genovesato.
Per numero di fornitori attivi segue, al secondo posto, Savona: sono 300 con 12,2 milioni di euro di vendite, di cui ben il 60% a enti pubblici locali. Gli acquisti da parte delle pubbliche amministrazione hanno un valore pari a 17,8 milioni di euro: di questi, 41,3 sono stati acquisti da imprese locali. I fornitori attivi spezzini sono 183, le loro vendite hanno di poco superato i 10 milioni di euro, di questi il 74,9% verso le amministrazioni locali.
Viceversa, gli acquisti delle PA hanno di poco superato i 21,2 milioni, solo il 35,4% da fornitori del territorio. Infine Imperia: le vendite dei fornitori (in totale 154 quelli attivi) ammontano a 6,4 milioni, di cui il 49% alle PA locali. Le pubbliche amministrazioni, da parte loro, hanno acquistato per 8,76 milioni di euro, per il 36% si tratta di acquisti da imprese imperiesi. «Per cogliere queste opportunità – conclude Grasso – invitiamo le imprese liguri a rivolgersi agli sportelli territoriali di Confartigianato che, collegati in rete con la Consip, possono assistere le imprese fin dalle prime fasi dell’iscrizione».