Nel maggio 2018 Finale festeggerà 50 anni dall’apertura della prima via sulle sue pareti. Da questa ricorrenza nasce la nostra idea: dar luogo ad un'avventura dietro casa. In questo progetto abbiamo seguito due direttrici di senso: - uno spazio noto: il territorio finalese; - un tempo circoscritto e definito: il periodo che intercorre tra il 1968 ed il 1975 (ovvero l'anno precedente alla pubblicazione della prima guida alpinistica di queste valli). Protagonisti di questo wandering verticale sono stati i primi itinerari alpinistici che hanno segnato la fase esplorativa della Pietra del Finale. Abbiamo seguito le orme dei pionieri e ne abbiamo incrociato le rotte, ascoltando dalla loro voce i sogni, le promesse e le paure che li portarono, 50 anni fa, a navigare per quella fitta macchia, tra lecci, timo e rocce. Da questo viaggio tra pietre e memoria hanno preso vita due differenti percorsi:
- un film-documentario
- un diario di viaggio
Premessa
Finale Ligure viene considerata oggi, a diritto, la patria dell'arrampicata sportiva. Tuttavia, accogliendo solo ed esclusivamente questo punto di vista, si corre il rischio di porre a margine e dimenticare tutto quello che è stato il prima. Per molti anni Finale è stata terrain d'aventure dove l'alpinismo esplorativo furoreggiava. Anni di cui incredibilmente sappiamo poco o niente, benché nei fatti, siano all'origine di tutto quel particolare fenomeno sportivo-culturale che si è in seguito sviluppato su queste pareti. Lo scopo di questa ricerca-viaggio può essere riassunto in un singolo proposito: evitare la cronica perdita di memoria alla quale spesso ci troviamo sottoposti a causa di una certa tendenza contemporanea che predilige il rapido e asettico consumo dei luoghi a discapito di ogni identità locale. Corriamo, infatti, un grave rischio: appiattire ogni profondità che articola e definisce le nostre prospettive in relazione agli spazi con i quali andiamo a confrontarci. Abbandonare alle ortiche il passato significa, in questo senso, impoverire irrimediabilmente il nostro modo di vivere e conoscere questo territorio.
Il Progetto
Seguendo questo proposito abbiamo realizzato due documenti indipendenti, ma complementari: un film-documentario ed un libro. Attraverso il documentario abbiamo ripercorso alcune vie storiche del finalese: le prime linee che hanno solcato le tredici pareti, allora inviolate, concatenandole a piedi in un percorso lungo cinque giorni. Oltre alle immagini del nostro cammino verticale vengono presentate, in questo lavoro, diverse interviste con i diretti protagonisti di allora: abbiamo cercato di raccogliere alcune delle storie che hanno informato l'identità di questi luoghi. Il diario di viaggio, nasce mosso da due volontà: raccontare con ironia quella che è stata la nostra avventura, al ritmo del nostro passo e del nostro metro e dall'altro lato narrare attraverso il racconto dei pionieri quale fu il contesto storico-culturale all'interno del quale prese corso questa incredibile storia e leggenda alpinistica. Un viaggio all'insegna della scalata con pochissime vie, ma moltissime storie: un bislacco cammino sul filo verticale di quelle pareti che da sempre, per i liguri di ponente, disegnano l'orizzonte.
Responsabili del progetto
Gabriele Canu filmmaker, alpinista; da sempre appassionato di montagna, natura ed attività all’aria aperta. Ha al suo attivo più di 600 salite alpinistiche su tutto l'arco alpino, di cui una quarantina come prime assolute. Da alcuni anni si dedica alla realizzazione di video per il settore outdoor.
Michele Fanni operatore culturale, alpinista; grande appassionato di storia dell’alpinismo, da diversi anni si dedica allo studio delle arti in relazione all'ambito dell'arrampicata, in modo particolare per quanto concerne il fenomeno francese della danse escalade.
Contatti
Vertical Movies, filmmaking lab
mail@verticalmovies.it
335.640 15 75
Web: www.finale68.it
E-mail: finale68@verticalmovies.it
Facebook: facebook.com/finale68
Telefono: Gabriele 335.640 15 75 – Michele 346.182 99 79