Nella serata di ieri, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha bocciato il nome di Paolo Savona come ministro dell'economia proposto dal premier incaricato Giuseppe Conte che, in seguito a tale decisione, ha quindi rimesso il proprio incarico di formare un nuovo esecutivo.
Il Governo che hanno provato a costruire il Movimento 5 Stelle e la Lega dunque non si farà e a tal proposito si sono espressi stamane i parlamentari savonesi della Lega, l'onorevole Sara Foscolo e il senatore Paolo Ripamonti. Ecco quanto dichiarato ai microfoni di Savonanews:
"Si è lavorato per tre settimane per formare un governo - le parole dell'onorevole Foscolo - si era arrivati ad un accordo e ad un programma che era stato anche condiviso dagli italiani, perché sia la Lega che i Cinque Stelle l'avevano messo diciamo al voto degli elettori ed era stato approvato; viene accusato Savona di voler uscire dall'Euro quando questo non è mai stato detto: prendiamo atto che questo governo evidentemente non doveva partire. Timore di nuove elezioni? No, timori non ne abbiamo perché penso che la risposta da parte della gente che ci incontra per strada sia buona, quindi non abbiamo paura di tornare al voto".
"La situazione che si è venuta a verificare è quasi surreale - ha dichiarato invece il senatore Ripamonti - oggi io contavo di andare al Senato a votare la fiducia al Governo per consentire a Matteo Salvini di cominciare a fare il lavoro che ha promesso in campagna elettorale: la flat tax, i respingimenti, l'abolizione della Legge Fornero e perché no anche una parte di quel reddito di cittadinanza che in qualche modo era nel programma di Governo. Invece no, invece siamo qui a cercare di capire cosa succederà in ragione di una volontà del Presidente della Repubblica di non nominare un ministro come Paolo Savona e credo che questo veto che è stato fatto non sia un veto di carattere costituzionale, non esercita un diritto ma esercita una idea politica che era quella di non consentire la formazione di un governo di Lega e Cinque Stelle: se ne assumeranno la responsabilità. Credo che le borse di oggi siano significative e dicano chiaramente che non siamo più un'Italia parlamentare comunque libera, ma siamo sotto scacco della finanza. Mi aspettavo un Governo diciamo di transizione che portasse il paese a votare immediatamente o perlomeno nei tempi minimi necessari, invece il presidente, del Partito Democratico perché non va dimenticato, cosa fa? Nomina Cottarelli, il padre della spending review, quindi questa è la prova del nove che il no a Savona era esclusivamente di carattere politico: non mi si venga a dire che aveva fatto il nome di Giorgetti perché è quasi inquietante, anche perché il nome di Giorgetti la Lega lo aveva speso per il sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio quindi non vedo perché non si poteva nominare Savona. Siamo in mano a Mattarella se ne assuma la responsabilità".
Ripamonti ha inoltre lanciato un messaggio, a carattere generale, in vista delle prossime elezioni amministrative:
"Ieri Matteo Salvini ha detto una cosa molto interessante e per la quale vorrei che tutti i cittadini cominciassero a riflettere: il 10 giugno coloro che saranno chiamati a votare per le amministrative diano un segnale, un segnale che questo paese vuole cambiare. Allora facciamo una cosa, tutti insieme andiamo a cercare all'interno delle amministrazioni che vanno a votare i candidati della Lega e sosteniamoli a gran forza: questo è anche un modo per dire a Mattarella che ha sbagliato".