È stata costituita in questi giorni l’Associazione Diplomati Magistrali Abilitati Liguria, realizzata grazie all’impegno dei diplomati magistrali abilitati delle province liguri, con lo scopo di tutelare la categoria e promuovere tutte le iniziative necessarie a salvaguardare le posizioni professionali, minacciate dai provvedimenti della giustizia amministrativa.
Come noto, infatti, l’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, lo scorso 20 dicembre 2017, ha emesso una sentenza con la quale ha disconosciuto il valore abilitante del diploma magistrale conseguito entro l’A.S. 2001/02, compromettendo l’attività lavorativa di migliaia di insegnanti ed il loro inserimento in ruolo, pur dopo molti anni di insegnamento.
Dallo statuto si evince: “Art. 2. Essa si propone di promuovere e favorire in Italia il riconoscimento ai diplomati magistrali prima dell’A.S. 2001/2002 del valore abilitante del loro titolo di studio all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria, e tutte le iniziative inerenti e conseguenti, in rappresentanza di tutti coloro i quali vorranno condividerne gli scopi e le attività. A tal fine l'associazione potrà raccogliere le adesioni anche di soggetti terzi, non in possesso del diploma magistrale e non direttamente interessati al riconoscimento del valore abilitante del titolo”.
“Pertanto, chiunque voglia far parte dell’associazione è il/la benvenuto/a e potrà entrare a farne parte inviando un’email a: assdmaliguria@gmail.com e prontamente vi verrà inviato il modulo di adesione. Se l’associazione dovesse sciogliersi il fondo cassa, costituito dalle quote associative, sarà interamente devoluto alla fondazione Ospedale Gaslini di Genova".
Per avere un contatto ancora più immediato verrà istituita la pagina Facebook con relativo gruppo chiuso e chat.
L’associazione sarà attiva per difendere il diritto degli insegnanti di mantenere il proprio lavoro e riconoscerne il merito ed il valore fondamentale nell’attività scolastica degli ultimi due decenni.
"Ringraziamo sin da ora il contributo e il supporto di chiunque voglia rendersi disponibile” dichiara la presidente Maria Antonietta Pizzolla.
“Ci rivolgiamo alle forze politiche coinvolte nella formazione del nuovo governo, affinchè raccolga la nostra protesta e la nostra richiesta di stabilizzazione, per i circa 45.000 diplomati magistrali che ora rischiano di essere i protagonisti del più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica.
Vi preghiamo di accogliere la nostra protesta, pensando al nostro lavoro ed al nostro impegno, rivolto a tutti i bambini, per la loro crescita ed il loro sviluppo, di non rappresentare uno Stato burocrate ed insensibile, orientato solo ad interessi politici, a slogan e a “vincoli di bilancio” , ma di avere a cuore la crescita del nostro Paese, e di riconoscere chi, in questo Paese, ha creduto e lavorato per anni.
Siamo anche noi genitori, oltre che insegnanti, ed abbiamo bisogno di sentire forte il Vostro apprezzamento per il nostro lavoro e la Vostra vicinanza per le nostre famiglie” chiedono con una lettera aperta dall’Associazione Diplomati Magistrali Abilitati Liguria.
“Se non avevamo titolo per questo lavoro, lo dovevamo sapere molti anni fa!"
Peraltro, la pretesa definizione della problematica, che avrebbe meritato ben diversi provvedimenti legislativi già molto tempo fa, giunge appunto solo dalla giustizia amministrativa con ritardo di molti anni, stravolgendo situazioni e fattispecie diverse e consolidate. L’impatto sociale non è trascurabile, e non è meno importante delle conseguenze operative sulla scuola dell’infanzia e primaria.
Non sono stati tenuti in considerazione i periodi di insegnamento svolti dai docenti e senza i quali la scuola pubblica avrebbe sopportato pesanti conseguenze in termini di impossibilità di erogazione del servizio pubblico. A tali docenti è dovuto il riconoscimento del servizio prestato nell’interesse della collettività, con incontestabili ed unanimemente riconosciuti risultati positivi, oltre al riconoscimento del principio di affidamento per il quale essi hanno rinunciato alla ricerca di occupazioni alternative rispetto allo svolgimento dell’attività lavorativa a favore della scuola pubblica” spiegano dalla neo associazione.