Oggi in Commissione III sono stati illustrati dall’assessore Mai il nuovo calendario venatorio 2018-19 e il Ddl 189, che altro non è se non l’ennesima modifica ad hoc della legge regionale 29/1994. Quando si parla di caccia, con la Giunta Toti (e grazie al voto favorevole del Pd) vige la deregulation più totale. Andiamo con ordine.
1) Regione Liguria prevede, unica in Italia, la caccia da appostamento agli uccelli migratori anche mezz'ora dopo il tramonto, nonostante esista addirittura una sentenza della Corte Costituzionale del 2001 che dichiara illegittima questa possibilità e nonostante la legge nazionale 157/1992 dichiari senza alcuna ambiguità all'articolo 18, comma 7, che la caccia deve terminare "al tramonto". Consentire sparatorie dopo il tramonto significa concedere ai cacciatori di perpetrare stragi di uccelli migratori rientranti nei boschi, un vero e proprio ecocidio e un attentato alla natura.
2) Tutte le raccomandazioni ISPRA, scomode perché di buon senso e indirizzate a limitare la furia venatoria sono state rispedite al mittente, come ormai avviene regolarmente ogni anno, a favore di studi specifici e di consulenze provenienti dagli stessi cacciatori.
3) Nel prossimo calendario venatorio sono state di nuovo inserite specie di avifauna minacciate a livello globale o in stato di conservazione non favorevole (SPEC1). La Giunta Toti continua a non voler prestare ascolto al grido di allarme diramato dalla stessa Lipu, già a maggio 2017, con specifica lettera inviata a tutte le Regioni, all'ISPRA e ai Ministeri dell'Ambiente e delle Politiche Agricole, sulle specie a forte rischio estinzione.
4) La "ciliegina sulla torta" è l'illustrazione di un folle Ddl 189 che concede ai neocacciatori di poter liberamente girare nei boschi liguri, gratuitamente per il primo anno, senza versare un centesimo nelle casse della Regione Liguria. La proposta, che ha appena iniziato l'iter in Commissione per la sola illustrazione, contrariamente a quanto ha affermato lo stesso assessore Mai, si traduce in un grave danno economico nelle casse regionali, con perdita inevitabile di ulteriori fondi che invece spetterebbero di diritto agli agricoltori, anche per vedersi risarcire i danni.
Insomma, per soddisfare i soliti cacciatori, la Giunta Toti si piega ancora una volta al mondo delle doppiette (per fortuna sempre meno numeroso) concedendo una deregulation totale che va a discapito dei fragilissimi equilibri ecologici, dell'ambiente e dell'ormai consueta e innocente vittima sacrificale, la fauna selvatica, che per la stessa legge nazionale 157/1992 “è patrimonio indisponibile dello Stato e va tutelata nell'interesse della comunità nazionale e internazionale”.
Noi come MoVimento 5 Stelle porteremo immediatamente in audizione le 16 associazioni ambientaliste che già lo scorso anno erano state ignorate per poter esprimere le proprie osservazioni almeno su quest'ultima bizzarra idea inserita nel Disegno di legge. Riporteremo la discussione anche in Aula, a partire dalla nostra recente proposta di un piano di protezione regionale degli uccelli migratori, il cui grave decremento è causato principalmente dai cambiamenti climatici, dalla modifica degli habitat, dalla diffusione dei pesticidi e, appunto, della fortissima pressione venatoria e del dilagante bracconaggio.