È mancato ieri l’immobiliarista Salvatore Ligresti. Nato a Paternò, in provincia di Catania, da una famiglia di agiati commercianti.
Al centro di molte inchieste giudiziarie e crac finanziari nel passato L'ascesa nel campo degli affari fu rapida, specialmente a cavallo dei primi anni Ottanta: nel 1978 dichiarò al fisco 30 milioni di Lire di imponibile, e nell'arco di pochi anni divenne uno degli uomini più ricchi d'Italia. Fu infatti in questi anni che la fortuna economica di Ligresti, soprannominato Don Salvatore, fece il salto di qualità, complice il boom edilizio della cosiddetta "Milano da bere", degli importanti appalti edilizi che riuscì ad ottenere e delle amicizie influenti.
Ligresti reinvestì i proventi ricavati dalle attività di costruzioni in una serie di partecipazioni societarie di importanti aziende italiane dell'epoca, tra le quali Pirelli, Gemina, Mediobanca e SAI. Queste partecipazioni societarie gli valsero il soprannome di Mister cinque per cento. Grazie al sistema di scatole cinesi, ai patti di sindacato e alle azioni di risparmio, Ligresti fu in grado di controllare diverse s.p.a malgrado detenesse soltanto una piccola parte delle azioni.
Nel savonese Salvatore Ligresti aveva preso parte alla realizzazione della Marina di Loano.
Malato da tempo, è morto all'età di 86 anni il 15 maggio 2018 all'Ospedale San Raffaele di Milano.