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Solidarietà | 10 maggio 2018, 12:30

L'ANPI Cerialese torna dalla Sicilia: "Oltre 15mila persone da tutta l'Italia per ricordare Peppino Impastato"

La testimonianza dei rappresentanti dell'ANPI e della Casa dei Circoli, delle Culture e dei Popoli presenti alla marcia contro la mafia

L'ANPI Cerialese torna dalla Sicilia: "Oltre 15mila persone da tutta l'Italia per ricordare Peppino Impastato"

Su Savonanews avevamo già annunciato la trasferta nelle località siciliane di Cinisi e Terrasini da parte di una delegazione dell’ANPI Ceriale e della “Casa dei Circoli, delle Culture e dei Popoli” (leggi articolo a questo LINK).

Era il 9 maggio del 1978 quando Peppino Impastato, giornalista, conduttore radiofonico e politico siciliano, moriva in un attentato mafioso (inizialmente archiviato come “suicidio”, nonostante l’uomo fosse stato fatto saltare in aria) e, in occasione del quarantennale, dal 1° al 9 maggio si sono svolti nei suoi luoghi di nascita numerosi eventi per celebrarne la memoria.

Per quanto riguarda la marcia di ieri, commenta il presidente dell’ANPI cerialese Dino Morando: “È stata un’emozione fortissima, questo raduno è stato superiore a ogni aspettativa: oltre15mila persone provenienti da tutta l’Italia hanno formato un vero fiume umano che si spostava per ricordare la figura di Impastato nei luoghi in cui ha vissuto e per dire no alle mafie”.

Prosegue Morando: “C’erano molte autorità a rappresentare la politica, il sindacato e l’associazionismo nazionale, tra cui don Ciotti, Susanna Camusso e Leoluca Orlando con la fascia tricolore. Ma la cosa più importante è la presenza di tantissimi giovani: oltre 3mila tra bambini e ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori che hanno partecipato non perché condizionati o organizzati da istituti o enti, ma per loro spontanea volontà. Ed è importante che questo messaggio antimafioso si trasmetta alle giovani generazioni in modo così deciso.

Decisamente toccanti, infine, le parole degli ultimi rappresentanti di quella che fu la storica Radio Aut, dove Impastato lavorava, che hanno fatto sentire ancora forte il messaggio del giornalista ucciso dalla mafia”.

Ma Dino Morando vuole concludere questa sua testimonianza con un aneddoto particolare: “Tanti giovani del posto, quando sapevano che eravamo liguri, ci accoglievano cantando tutti in coro ‘Fischia il vento’. Proprio il 2 maggio ricorreva il centenario della nascita dell’autore, Felice Cascione, e vedere che un inno nato sulle nostre montagne liguri durante la lotta partigiana è oggi diventato un canto universale di libertà e di resistenza, tuttora ricordato a centinaia di chilometri di distanza e ben conosciuto dalle giovani generazioni, ci ha riempito il cuore di gioia”.

Ricordiamo che nei prossimi giorni la delegazione cerialese si sposterà dalla Sicilia alla Calabria, a Gioiosa Jonica, per partecipare a un dibattito con il giornalista Maurizio Zavaglia (ex vicesindaco di Gioiosa Jonica), Mimmo Lucano (sindaco di Riace) e Nino Quaranta (cantautore e fondatore di SOS Rosarno) per un dibattito sul tema dei collegamenti tra mafia e migranti, dal caporalato allo spaccio e altre forme di sfruttamento. In questo incontro la delegazione cerialese porterà la testimonianza delle missioni a supporto dei richiedenti asilo bloccati al confine francese a Ventimiglia. Raccontano i volontari di Ceriale: “Non dimenticheremo mai le prime trasferte per portare aiuto: avevamo con noi persino degli ombrelloni perché era piena estate e questi ragazzi stranieri erano stati letteralmente abbandonati sugli scogli sotto il sole. Da quella volta sono stati tanti i viaggi verso il confine per consegnare ai migranti scorte di beni di prima necessità”.

Alberto Sgarlato

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