Attualità - 10 maggio 2018, 07:45

Canile di Cairo, la Lega Nazionale per la difesa del Cane dice basta alle polemiche e ricorre alle vie legali

"Le accuse rivolte ai volontari sono totalmente infondate, ma molto gravi e sono state diffuse sui social network e tramite chat private, nonché oggetto di una petizione su internet"

La Lega Nazionale per la difesa del Cane scende in campo a difesa del canile di Cairo Montenotte. 

"La Sezione della Valbormida, che gestisce il canile comunale di Cairo Montenotte in Provincia di Savona - spiega in una nota la Lega Nazionale per la difesa del Caneè da tempo al centro di alcune polemiche totalmente infondate, scatenate da persone che per motivi personali hanno avviato una vera e propria campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti dell’operato degli attivisti che gestiscono la struttura”.

Le polemiche erano scoppiate (in particolare sui social network) nell’agosto del 2017. La vicenda aveva visto l’interessamento dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Lambertini, a cui era stata recapitata una relazione "poco piacevole" da parte dell'Asl 2".

Il documento faceva riferimento all’8 agosto (sempre del 2017). In quella circostanza, i veterinari si erano visti “stoppare" la consegna di alcuni cani per mancanza di posto, con l'impossibilità di verificare anche la reale situazione della struttura. Nella relazione, l'Asl aveva rimarcato come la struttura non poteva sottrarsi a visite di controllo. Poco dopo l'8 agosto, l'Asl aveva effettuato un'altra ispezione, non riscontrando però nessuna irregolarità.

Il tutto era stato derubricato ad una semplice incomprensione senza smorzare comunque le polemiche. L'ultimo capitolo risale ad un paio di settimane fa con il lancio di una petizione su Change.org. L’istanza sottoscritta da circa 500 persone chiede l’accesso libero a tutti i volontari che ne faranno richiesta, orari più flessibili per il benessere degli animali e orari al pubblico più lunghi.

Prosegue la Lega Nazionale per la Difesa del Cane: "Le accuse rivolte ai volontari sono totalmente infondate, ma molto gravi e sono state diffuse sui social network e tramite chat private, nonché oggetto di una petizione su internet". 

"Come d’abitudine, LNDC non intende cadere nelle provocazioni e nelle polemiche sui social ma ha affidato tutta la questione ai propri legali che stanno provvedendo alle denunce del caso. Il tutto verrà quindi trattato nelle sedi più opportune che sicuramente non sono i tribunali sommari di Facebook e simili” concludono dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane. 

Graziano De Valle