Attualità - 09 maggio 2018, 12:35

Arrampicata nel Finalese: questo tema "caldo" approda sul tavolo del CAI Liguria

Sull'organo ufficiale di informazione "Lo Scarpone" il presidente regionale Carravieri si schiera a fianco di Maurizio Palazzo, presidente del CAI Finale

L’amore per il territorio impone delle regole. Questo è un tema che nel Finalese sta ormai conquistando i pubblici dibattiti da diversi anni e che, recentemente, è tornato in auge quasi di prepotenza. Gli amanti dell’outdoor, infatti, si sono divisi tra chi dice che non sarebbe il caso di aprire nuove vie di arrampicata e chi invece sostiene che ogni situazione è gestibile, purché affiancata ad un’adeguata regolamentazione (leggi QUI).

E il tema è addirittura approdato su “Lo Scarpone”, organo ufficiale di informazione nazionale del CAI (Club Alpino Italiano). A prendere posizione è il CAI Liguria, con un articolo dal titolo: CAI Liguria: frequentazione libera delle vie di arrampicata del Finalese, ma rispettando ambiente e normative”.

Nel testo il presidente di CAI Liguria Gianni Carravieri afferma: “In merito a diversi articoli e dichiarazioni apparsi nei giorni scorsi su alcuni giornali nazionali e sui social, relativi all'opportunità o meno di continuare ad aprire e chiodare nuove vie di arrampicata nel Finalese, è doveroso che il CAI Liguria esprima il suo parere in merito, senza con questo voler aumentare la polemica, ma al contrario cercare di esprimere un punto di vista sopra le parti, lontano da ogni interesse personale eventualmente in gioco”.

Dopodiché riassume i punti-chiave espressi dall’associazione:

“Il CAI Regione Liguria:


- esprime la propria contrarietà ad ogni limitazione all’andare in montagna, salvo l’obbligo di rispetto di ogni normativa nazionale, regionale o locale

- conferma il proprio appoggio alla posizione espressa dal Presidente del CAI Finale Ligure Maurizio Palazzo, che ben conosce la realtà del Finalese e la fragilità del territorio limitrofo. Tale posizione era già stata presentata a Finale l’8 aprile scorso nel corso dell’Assemblea regionale dei delegati CAI”.

 

Chi fosse interessato a leggere per intero le affermazioni di Carravieri, può trovare l’articolo a questo LINK.

 

E sicuramente il dibattito non sarà destinato a fermarsi qui.

Alberto Sgarlato