Ato idrico, no alla privatizzazione. La presidente Giuliano: "Vogliamo il mantenimento del servizio pubblico"

"Il consiglio provinciale e tutti i sindaci sono a favore della gestione pubblica, per il mantenimento in house dell'Ato, bisogna rispettare la loro volontà e dei cittadini".

Con queste parole la presidente della Provincia Monica Giuliano a margine del consiglio provinciale e una riunione con tutti i membri ha esposto tutta la preoccupazione per il caso della gestione del servizio idrico costiero al momento in mano alle società Sca, Servizi ambientali e Corsorzio Depurazione Acque Savonesi, le quali dovrebbero mettersi d'accordo per riunirsi in un'unica realtà consortile scongiurando l'ipotesi della privatizzazione. 

"Alcuni comuni hanno chiesto un pò di tempo per verificare alcune cose, per capire certe osservazioni che non sono state recepite - spiegano i consiglieri Massimo Niero e Renato Zunino - abbiamo recepito le migliori, le più rilevanti e ci siamo presi un mese di tempo per risolvere la questione del gestore unico, faremo un focus a fine mese con al centro l'approvazione del piano, poi un ulteriore mese per l'affidamento della gestione".

Gli Ato costieri al momento sono divisi in due: Centro ovest 1 dal comune di Finale a Varazze e Centro Ovest 3 dal comune di Laigueglia a Borgio Verezzi, oltre all'ambito Centro Ovest 2 già previsto dalla legge.

La sentenza della Corte Costituzionale ha bocciato il terzo Ato e quindi l'unica soluzione sarebbe l'unione dei tre consorzi in un unico ente consortile per la gestione dell'acqua.

Sul tavolo quindi la decisione della Provincia se non si arrivasse ad un accordo la Regione potrebbe scegliere, o di affidare la gestione ad una delle tre o alla realizzazione di un bando di gara.