Attualità - 28 aprile 2018, 17:48

Finale, l'allarme del CAI: "Chiediamo che cessi l’apertura indiscriminata di nuove vie di arrampicata nel Finalese"

"L'apertura di nuove vie inevitabilmente renderebbe il free climbing nel Finalese non più in equilibrio con il territorio con conseguenze negative per il prezioso patrimonio naturalistico".

Un comunicato per sensibilizzare una più corretta fruizione del sistema di falesie del comprensorio Finalese. Ecco il messaggio lanciato dal CAI di Finale Ligure:

"Il 2018 è un anno importante per l’arrampicata sportiva nel Finalese, sono infatti trascorsi 50 anni dalla prima apertura di vie per il free climbing nel nostro entroterra. Attualmente sono a disposizione degli appassionati di questa affascinante disciplina sportiva oltre 4000 vie.

In un comprensorio, la cui estensione è di circa 3500 ettari, l’ulteriore apertura di nuove vie inevitabilmente renderebbe il free climbing nel Finalese non più in equilibrio con il territorio con conseguenze negative per il prezioso patrimonio naturalistico e storico archeologico presente riducendolo / degradandolo / snaturandolo ad un anonimo parco di divertimenti sportivo.

Il CAI Finale Ligure, Finale Outdoor Resort, l’Istituto di Studi Liguri sezione di Finale Ligure, WWF sezione di Savona, Liguria Birding chiedono che cessi l’apertura indiscriminata di nuove vie di arrampicata nel Finalese nelle ultime pareti non ancora chiodate e nelle volte delle caverne e grotte al fine di preservare l’integrità delle ultime aree wilderness ancora presenti, e ci si dedichi invece ad una migliore manutenzione e gestione delle vie già esistenti".

c.s.