I 43 lavoratori delle farmacie comunali hanno incrociato le braccia, astenendosi dal lavoro e dando vita ad un presidio con volantinaggio davanti a Palazzo Tursi durante tutto il pomeriggio. La mobilitazione è stata organizzata per protestare contro la decisione del Comune di mettere sul mercato l’azienda, fino ad oggi al 100% in mani pubbliche: sindacati e lavoratori si dicono increduli davanti alla prospettiva che l’amministrazione si privi di una realtà “economicamente sana, e capace di fare utili”.
“Siamo qua in piazza – spiega Aurelia Buzzo, segretaria regionale della Filcams Cgil Liguria – con uno sciopero che ha registrato il 100 % di adesione da parte dei lavoratori, per respingere l’intenzione, annunciata dall’amministrazione in carica, di mettere in vendita ai privati una società sana, costituita da 43 alte professionalità, che produce un utile”.
“L’azienda è formata da otto farmacie pubbliche dislocate sul territorio – aggiunge Stefania Tangari, direttore della farmacia comunale di Sampierdarena - . Queste strutture sono state ristrutturate in questi anni, subendo un processo di riammodernamento. Sono stati ampliati gli orari di apertura al pubblico per rendere un servizio miglio re alla cittadinanza anche durante i giorni festivi e i fine settimana, quando spesso il privato non ha interesse economico a rimanere aperto. Vogliamo chiedere al sindaco Bucci perchè vuole privare il Comune di uno dei suoi gioielli di famiglia in cui lavorano oltre 40 dipendenti che sono molto preoccupati per il loro futuro”.