In uno dei periodi più bui per l’economia italiana, la crisi si è rivelata non essere uguale per tutti, infatti alcune Pmi non solo, non hanno sentito il peso della recessione, ma sono addirittura riuscite a raddoppiare il fatturato: stiamo parlando delle imprese gazzelle. Si tratta di un numero sempre più in crescita di società di giovane età, che operano nel settore della distribuzione, dei servizi non finanziari e delle costruzioni, con un basso rischio e alti investimenti. Non si tratta di un caso fortuito, però per saperne di più abbiamo incontrato il Presidente dell'Aisom Stefano Vergani.
Quali sono i fattori che determinano il successo di queste imprese?
“Parafrasando il famoso film di Aldo Giovanni e Giacomo ( non importa se sei leone o gazzella...l'importante e che di prima mattina ti metti a correre ), sicuramente: capacità strategica, visione di tutti gli elementi influenzanti il mercato di riferimento, dinamismo, velocità di azione, flessibilità organizzativa e buona propensione ad un rischio calcolato”.
Esistono strategie competitive per ottenere tali risultati?
“Ci sono imprenditori che hanno imparato da precedenti esperienze ed hanno maturato quella scorza di rischiosità ma anche di capacita di essere visionari ma ci sono anche imprenditori che hanno successo perchè hanno studiato bene casi simili. Personalmente e lo vedo tutti i giorni nell'AISOM, quegli imprenditori che vengono spesso agli eventi, si confrontano con le esperienze di altri e hanno sempre una marcia in più, quelli che credono di sapere tutto e che non hanno tempo di presenziare ai confronti ed agli eventi rimangono al palo. Mi spiace dirlo, perchè molti son ormai anche amici, ma il non presenziare e continuare a studiare metterà in crisi molte aziende nei prossimi 3-5 anni”.
I mercati sono nostrani o internazionali?
“Entrambi, anzi, coloro che studiano e si confrontano ( noi facciamo molti eventi anche con interlocutori esteri vista la nostra grande apertura a connessioni straniere in tutti e 5 i continenti ), hanno una palestra ( e spesso gratuita ) importantissima e quando vanno all'estero, sono i numeri 1. Accoppiare alla creatività italiana, alla capacità di sofferenza e di sopravvivenza in un paese burocratico e sovente ostruzionista, ti consente di sviluppare energie che in altri paesi non hanno”.
Quanto contano l'innovazione e la ricerca settoriale?
“L'innovazione è una costante ormai, sia perchè sotto la spinta delle innovazioni tecnologiche i prodotti e gli strumenti da utilizzare a supporto del business sono sempre in costante evoluzione, ma anche la ricerca è importante. Vorrei però enfatizzare qualche elemento ulteriore sui 2 termini INNOVAZIONE e RICERCA. Innovazione non è solo innovazione tecnologica di un prodotto, ma è anche ( e sopratutto ) INNOVAZIONE nella commercializzazione, nel marketing nelle strutture di supporto al business, la tecnologia di alta avanguardia è solo un aspetto di un puzzle vincente. Parimenti anche la RICERCA deve basarsi su vari aspetti. Abbiamo visto aziende floride e capaci, investire molto in RICERCA sul prodotto, magari non hanno fatto una congrua ricerca sulla "vendibilità " della loro soluzione, sul fatto di essere o troppo avanti o troppo indietro.
Con scenari temporali sempre più ridotti, anche la ricerca del posizionamento del PRODOTTO/SERVIZIO richiede una ricerca di benchmark totale quasi giornaliero.
Ricordo a molti il caso della società MIVAR ( Abbiategrasso - MI ) geniale intuizione del fondatore Mario Vichi, fabbricava televisori molto spartani ad un ottimo rapporto costo/prestazioni e batteva gli evoluti televisori giapponesi ed i primi coreani, ma non ha saputo leggere la svolta del settore ( tecnologia ) ed è rimasto indietro ( ricerca ed organizzazione con un ormai irrinunciabile processo di delega, dopo una lunghissima galoppata di successo, ma vi sono centinaia di casi dove il fondatore, ha poi assistito al funerale dell'azienda fondata tanti ani prima, magari da un avo dal gran fiuto”.
Come spiega che queste imprese riescano addirittura a raddoppiare il fatturato?
“Molte aziende, come Lei ha sottolineato in premessa hanno cavalcato lo strumento dell'e.commerce, che porta sovente a risultati incredibili con le organizzazioni precedenti. L'e.commerce apre a consumatori internazionali e se ben posizionati i prodotti ( presso/prestazioni e regolarità di consegne e qualità ) intercettano un numero enorme di acquirenti in giro per l'Europa e nel mondo. Oppure sono molte le aziende, anche solo a valenza nazionale, che hanno saputo cavalcare obblighi di legge ( ad esempio legate alla compliance di qualche norma o regolamento nazionale od internazionale: vedasi le scadenze di Maggio del Regolamento UE 679-16, un mercato enorme ) od anche opportunità legate a boom di settori specifici ( vedasi il mondo delle energie alternative ). E poi parlerei non solo di fatturati in rapidissima crescita ma anche la capacità di tenere sotto controllo, flessibilizzandoli al massimo, i costi”.