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Attualità | 06 aprile 2018, 10:00

Da Torino a Sanremo passando per Bra, Savona e Genova l’8 aprile i romeni festeggeranno la Pasqua Ortodossa

I romeni residenti in Piemonte e in Liguria sono oltre 150 mila

Da Torino a Sanremo passando per Bra, Savona e Genova l’8 aprile i romeni festeggeranno la Pasqua Ortodossa

Finora in Italia si è parlato solo della data della Pasqua cattolica, ma anche altre comunità cristiane festeggiano questa ricorrenza che però non segue lo stesso calendario. Perché la Pasqua Ortodossa e quella Cattolica (insieme alla Pasqua Protestante) cadono talvolta in due date diverse? Il motivo è da ricercarsi prima di tutto nel diverso calendario che le due chiese seguono: la chiesa ortodossa romena ma non solo adotta ancora oggi il calendario giuliano, mentre la chiesa cattolica segue invece il calendario gregoriano. Secondariamente la chiesa ortodossa romena fa cadere Pasqua nella domenica che segue la prima luna nuova dopo l'equinozio di Primavera e di conseguenza le due date di Pasqua raramente coincidono. Quest’anno infatti la Pasqua cattolica e la Pasqua ortodossa si festeggiano ad una settimana di distanza: la Pasqua ortodossa romena cade l'8 aprile 2018.

I romeni residenti in Piemonte e in Liguria sono oltre 150 mila, i moldavi poco meno di cinquemila solo in Piemonte, seguono poi gli ucraini con qualche migliaia di persone e tutti assieme festeggiano la Pasqua ortodossa. In Romania gli ortodossi sono l’86 per cento della popolazione. In queste giorni sono migliaia le persone alla Veglia della Luce, ciascuno con una candela accesa dai sacerdoti e che sarà poi portata a casa come simbolo di rinascita e speranza. IN piazza Cavour, dove alle 23,30 il rito sarà probabilmente guidato da padre Rosu con altri sacerdoti, a Sanremo dal padre Claudiu, a Genova troveremo padre Sorin e molti altri sacerdoti avranno molto lavoro in questa settimana importante.

Il giorno di Pasqua si usa scambiarsi uova sode colorate, di rosso ma non solo, suggellando questo rituale con la frase “Cristo è risorto”. Rosso come il sangue di Gesù: un tempo si impiegava un pigmento ricavato dalla cipolla, ora si usano diversi tipi di coloranti. L’uovo, nella cultura romena è il simbolo della vita e della fertilità della Terra e venne adottato dai primi cristiani per indicare la rinascita dell’uomo nel giorno di Pasqua.

Marian Mocanu

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