Politica - 06 aprile 2018, 14:31

Spese pazze: 19 consiglieri regionali (tra ex e in carica) rinviati a giudizio

Accusati di peculato, a giudizio esponenti del consiglio regionale di Forza Italia, Alleanza Nazionale, Pd, Verdi, Rifondazione

Il gup Massimo Cusatti, al termine dell'udienza preliminare, ha chiuso il cerchio dei consiglieri regionali liguri (ex e ancora attivi) rinviati a giudizio per l'inchiesta sulle spese pazze in regione Liguria della legislatura 2005-2010. Per tutti l'accusa è di peculato, per aver utilizzato denari pubblici ai fini di acquisti personali. Il processo prenderà il via a luglio a Genova.

Per il Pd si tratta di Vito Vattuone, Michele Boffa, Luigi Cola, Nino Miceli, Ezio Chiesa, Moreno Veschi e Minella Mosca. Cristina Morelli e Carlo Vasconi per i Verdi e per Rifondazione comunista Giacomo Conti. Per Forza Italia Alessio Saso, Luigi Morgillo, Vincenzo Nesci, Franco Orsi, Gabriele Saldo, Gino Garibaldi, Pietro Oliva e Matteo Rosso (passato a Fratelli d'Italia). Per l'allora Alleanza Nazionale rinviato a giudizio Gianni Plinio, oggi a Casapound.

Altri 13 esponenti politici, di diverso schieramento, erano già stati rinviati a giudizio: si tratta per il centrodestra di Sandro Biasotti, Francesco Bruzzone, Nicola Abbundo, Angelo Barbero, Fabio Broglia, Giovanni Macchiavello, Matteo Marcenaro, Luigi Patrone e Franco Rocca; per il centrosinistra Tirreno Bianchi, Rosario Monteleone (Udc), Carmen Patrizia Muratore e Giovanni Battista Pittaluga.

Per le cosiddette spese pazze relative al mandato consiliare 2005-2010 sono già stati condannati: la loanese Roberta Gasco, Udeur, nuora di Mastella, a 2 anni e 4 mesi (ha risarcito il danno); Lorenzo Castè, PRC  (4 anni e 11 mesi) e Franco Bonello, Unione a sinistra (4 anni e 5 mesi). 

vg