La pratica aperta dal Csm sul sostituto pg della Corte d'appello di Genova Enrico Zucca non diventi un un veicolo di censura del diritto di critica e della libera manifestazione del pensiero. Lo chiede l'Associazione Nazionale Magistrati.
Il riferimento è alla procedura aperta dal Consiglio Superiore della Magistratura sul magistrato, dopo le sue parole (durante un convegno sul caso Regeni) nei confronti della polizia, rievocando i fatti del G8 e della Diaz. Dichiarazioni che hanno scatenato la dura reazione dei vertici della Polizia.
"Pur nel rispetto delle prerogative dell'organo di autogoverno e al di là di ogni valutazione di merito nelle varie sedi - osserva l'Anm - nel richiamare il perimetro di applicabilità dell'art. 2 della legge sulle guarentigie, chiediamo che tale ultimo strumento venga utilizzato nei limiti previsti dalla norma e che non si trasformi in un veicolo di censura del diritto di critica e della libera manifestazione del pensiero, con possibili conseguenze sull'esercizio della giurisdizione".
Si tratta di diritti "riconosciuti a tutti i cittadini e dunque anche ai magistrati, pur nei limiti del rispetto del codice etico, che richiama ad equilibrio e continenza, nel rispetto delle Istituzioni. Vigileremo costantemente affinché i predetti diritti vengano sempre garantiti", conclude l'Anm.