Attualità - 19 marzo 2018, 13:55

Tanti preziosi consigli dai carabinieri agli abitanti di Gorra e Olle

Un incontro presso il salone della pro loco nel quale si è parlato di contrastare fenomeni come furti, truffe e altri reati predatori

Il Tenente Iacopo Vittorio Rossi, Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri di Albenga, ed il Luogotenente Salvatore Napoli, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Finale Ligure, cordiali e disponibili hanno intrattenuto, nella serata del 14 marzo, un affollato salone della pro loco di Gorra e Olle per dispensare consigli agli abitanti di queste frazioni finalesi.

Ad introdurre il dibattito, nella sua duplice veste di vicepresidente del consiglio comunale, ma anche di rappresentante del direttivo della pro loco, è stata Marilena Rosa, che ha presentato ufficialmente al pubblico i due relatori.

Lo scopo di questo incontro non è stato soltanto quello di regalare ai presenti un bagaglio di utili consigli per limitare al massimo furti e truffe, ma è stato soprattutto un’occasione per ribadire la presenza di una forza “amica”, con la quale comunicare e stabilire un rapporto solido.

Infatti il presupposto iniziale dell’intera serata è stato offerto proprio da un caso risolto grazie all’attenzione e alle segnalazioni dei cittadini: una banda di sinti che, pur facendo base nell’Astigiano, operava in tutto il Finalese e, in generale, aveva eletto la Liguria come suo ‘terreno di caccia’. Queste persone facevano un lavoro metodico, effettuando sopralluoghi e individuando obiettivi; erano dei veri professionisti, equipaggiati persino con ricetrasmittenti e dotati di veicoli modificati per nascondere ogni tipo di attrezzo da scasso, che nelle ore serali e notturne mettevano in atto furti e di giorno truffavano le persone (soprattutto anziane) fingendosi di volta in volta funzionari di reti di gas, luce, dell’INPS, agenti delle forze dell’ordine o altro.

Quindi, riassumendo, i consigli basici offerti dai carabinieri nel corso della serata sono stati: non aprire a sconosciuti per nessun motivo, soprattutto se si è soli in casa, anche qualora questi estranei dicessero di appartenere alle forze dell’ordine; mettere sempre un “filtro”, che può essere uno spioncino, una catenella, qualsiasi cosa che impedisca al malintenzionato di strattonare la porta ed entrare; osservare dalle finestre se in prossimità ci fossero mezzi delle forze dell’ordine, perché un agente che suona in casa di un privato cittadino non lo fa mai in borghese, ma con l’uniforme e la vettura d’ordinanza. E soprattutto, a ogni minimo dubbio o sospetto, chiamare il 112.

Non perdere tempo a commentare su Facebook per ore eventuali episodi nel proprio quartiere, ma sporgere denuncia.

Tenere a mente che ogni piccolo dettaglio che a prima vista può sembrare un particolare del tutto ininfluente, incrociando i dati con le informazioni raccolte nel corso delle indagini può rivelarsi decisivo in un secondo tempo.

Munirsi di telecamera adeguatamente performante, preferibilmente in HD, approfittando del fatto che oggi le tecnologie migliorano sempre di più e i prezzi scendono. I dati che si ricavano con queste tecnologie sono fondamentali per le indagini.

Si possono allacciare i sistemi di allarme con il 112. È un servizio gratuito e in ogni stazione è possibile trovare la modulistica per fare richiesta.

Un ultimo consiglio: non fidarsi di lasciare finestre aperte e locali areati neanche per il tempo di una brevissima commissione di routine, come scendere a comprare il pane. La cronaca, infatti, riporta un caso avvenuto a Milano, dove una sola banda (di sole donne, anch’esse sinti) è riuscita a svaligiare 13 diversi appartamenti in soli 20 minuti di tempo.

Tutti coloro che volessero saperne di più possono visitare il sito internet www.carabinieri.it, dove, nell’apposita sezione dedicata, si possono trovare tanti utili consigli per la sicurezza e per la prevenzione di furti, truffe e altre minacce di tipo predatorio.

Alberto Sgarlato