Attualità - 18 marzo 2018, 11:00

Alcolismo in aumento tra gli anziani del Ponente Ligure. I parenti: "Non vendete più alcool a queste persone"

L'appello dei familiari: "Chiediamo ai sindaci di emettere un'ordinanza che obblighi gli esercenti a non continuare a rifornire chi è schiavo di questo vizio"

Un fenomeno di cui si parla poco ma che sta crescendo di diffusione in tutta la Liguria è quello dell’alcoolismo in età avanzata. Possono essere tanti, i motivi: la crisi economica, un certo disagio sociale, uno “smarrimento generazionale”, fatto sta che ci sono anziani, spesso seguiti dai servizi sociali, che si bruciano tutta la pensione iniziando il loro “tour” dei bar fin dal primo mattino lasciando debiti nei locali, arrivando a non pagare affitti e bollette pur di spendere i soldi in bere e ritrovandosi a vivere in condizioni disastrose, in case sporche, affollate da topi e totalmente trascurate.

Savonanews è stata contattata in questi giorni da alcuni familiari di queste persone affette da dipendenza: non si tratta di un’associazione, ma di semplici cittadini che vorrebbero porre un rimedio per i loro cari, ma anche per l’intera società. Ovviamente, nel pieno rispetto della privacy di queste persone, non vogliamo rivelare i loro nomi o i Comuni di residenza, limitandoci a dire che si tratta di un problema sentito in tutto il Ponente Savonese.

L’appello dei familiari di questi alcoolisti è chiaro: “Vorremmo sapere se è possibile che i vari sindaci dei nostri paesi possano emettere un’ordinanza che vieta a tutti gli esercenti di vendere ogni tipo di sostanza alcoolica a persone già in evidente stato di ebbrezza fin dalle prime ore del mattino, a individui conosciuti per avere questo tipo di problemi e a chi ha già accumulato debiti lasciando conti aperti nei negozi e nei bar per procurarsi l’alcool”.

Utopia? No, un progetto che può diventare realtà: questi parenti di persone possedute “dal demone dell’alcool” portano infatti la testimonianza di alcuni paesi di altre regioni d’Italia nei quali i sindaci hanno emesso delle ordinanze di questo tipo, limitando l’uso di alcoolici in particolari fasce orarie della giornata, o in concomitanza di certi eventi pubblici, o a determinate tipologie di persone con problemi. I casi sono tanti, ma dimostrano tutti che un provvedimento del genere si può mettere in atto.

“Ci appelliamo ai sindaci e agli assessori dei servizi sociali di tutta la provincia perché giungano in nostro aiuto in questa lotta quotidiana contro un problema che sta diventando sempre più grave”, concludono i parenti degli anziani alcoolisti. 

Alberto Sgarlato