“È successo ancora una volta: abbiamo appena saputo che martedì prossimo l’amministrazione comunale di Loano avrà un incontro con i commercianti per parlare di numerosi problemi presenti sul territorio (uno su tutti, la raccolta differenziata) e, naturalmente, i gruppi di minoranza non sono stati in alcun modo coinvolti”. A parlare è la lista civica LoaNoi, che definisce questo episodio come “l’ennesima dimostrazione che la maggioranza finge di tenderci la mano e di ascoltare i consigli di tutti, ma invece preferisce agire di testa sua e senza ascoltare la voce di chi potrebbe proporre una visione alternativa dei fatti, descrivendo nuove soluzioni”.
“Ma non è tutto: ci risulta che anche in questa riunione siano stati coinvolti alcuni commercianti e altri no… In base a quale rigore logico? Dobbiamo essere costretti a pensare che anche nel tessuto commerciale cittadino si facciano figli e figliastri?”, conclude LoaNoi.
Questo episodio è soltanto l’ultimo in ordine di tempo di una serie di vicende che hanno spinto il capogruppo Paolo Gervasi a inviare questa lettera al sindaco e a tutti i consiglieri di maggioranza. Nella missiva si legge:
“Nella giornata di ieri ho ricevuto dal Presidente del Sib Loanese la “risposta” (di cui avete preso visione) , ad un presunto “attacco” che il mio gruppo avrebbe fatto – per imprecisati “giochi politici” – nei loro confronti.
La prima cosa che mi lascia interdetto è che la missiva di un Sindacato mi venga recapitata con la posta elettronica certificata (pec) del Comune di Loano! Mi risulta che il signor Diego Burastero disponga di indirizzo di posta elettronica (al quale, a breve, invierò risposta dettagliata).
Il sospetto è che questa missiva (sospetta anche nelle tempistiche oltre che in ritardo rispetto al contesto temporale in cui era nata la “polemica”) abbia alle spalle una precisa regia.
La seconda cosa che mi lascia interdetto è che il Sindacato si sia sentito chiamato in causa da una questione la cui responsabilità – a nostro parere – ricade sull’amministrazione.
In nessun documento (interpellanza o comunicati stampa) viene messa in discussione l’attività dei balneari. Viene altresì messa in discussione la scarsa attenzione (più volte segnalata) che l’amministrazione ha nei confronti del territorio e la lentezza con la quale agisce (spesso solo dopo segnalazione).
Ecco perché le rimostranze del Sib (giustificabili se i presupposti fossero fondati) appaiono alquanto sospette e, a nostro parere, erroneamente suggerite (o forse male interpretate).
Il fatto che vengano comunicate sotto forma di risposta ad una interpellanza che non li coinvolge legittima il nostro pensiero. Giulio Andreotti ricorreva spesso ad una citazione (che affermava di aver sentito nelle sue frequentazioni vaticane): “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina!”.
Non vi fa assolutamente onore ricorrere a questi “mezzucci”, a queste manifestazioni di forza e di consenso per cercare di distrarre la sudditanza loanese dai Vostri atteggiamenti superficiali e dalle Vostre cadute di stile in piena campagna elettorale, nel corso della quale non avete mostrato un minimo di sensibilità istituzionale e di rispetto per il ruolo ricoperto, utilizzando manifestazioni e luoghi istituzionali per appoggiare candidati alle elezioni politiche appena concluse.
Su questo ultimo punto ne convengo con quanto scritto qualche giorno fa dal Collega Siccardi sul fatto che probabilmente sono altri gli interessi e i progetti che molti di voi hanno in mente in vista di future opportunità politiche, in funzione delle quali si è disposti a qualsiasi “frivolezza”, “dimentico dei valori che questa Città ha sin qui espresso e dei riferimenti che una seria Amministrazione non dovrebbe mai far mancare”.
Infine il coinvolgimento (sospetto) del Sib in una vicenda che non lo riguardava, dimostra che il “gioco” sta salendo di livello ed è la classica goccia che fa traboccare il vaso!
Per questi motivi mi sento di accogliere in pieno la decisione del Collega Gianni Siccardi e di non condividere più – insieme al mio gruppo consiliare – alcuna azione consultiva all’interno delle Commissioni preposte, ammesso e non concesso che – in questi due anni – si sia potuto parlare (tranne rare eccezioni, frutto della lungimiranza e capacità di alcuni di Voi) di effettiva condivisione di scelte, trattandosi di meri passaggi istituzionali di azioni già decise a livello politico e spesso immodificabili”.